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CANTONENon viene assunta perché manca il bagno per le donne

22.07.14 - 06:10
L’episodio è accaduto nel Bellinzonese a una giovane in cerca di un posto d’apprendista in una carrozzeria. La mamma: "L’avevano praticamente presa. Ma poi è intervenuto l’ispettore del lavoro"
Non viene assunta perché manca il bagno per le donne
L’episodio è accaduto nel Bellinzonese a una giovane in cerca di un posto d’apprendista in una carrozzeria. La mamma: "L’avevano praticamente presa. Ma poi è intervenuto l’ispettore del lavoro"

BELLINZONA - Non viene assunta perché in quell’officina c’è un bagno unico e manca dunque il servizio igienico per le donne. L’episodio è accaduto nel Bellinzonese a una 15enne in cerca di un posto d’apprendista come carrozziere e verniciatore. È la madre della ragazza a raccontare i fatti: “Mia figlia, dopo uno stage andato bene, stava per essere assunta. Poi è intervenuto l’ispettore del lavoro, sostenendo che quel posto non era adatto per una donna, proprio perché dotato di un unico servizio igienico”.

Un sogno per ora sfumato. La giovane è tuttora alla ricerca di qualcuno che le conceda la possibilità di mettersi in gioco. “Quello dei carrozzieri – riprende la mamma – è un settore già di per sé prevalentemente al maschile. È dura per una donna farsi strada. Ora che c’era qualcuno disposto ad assumere mia figlia, si poteva anche essere un pochino meno fiscali e trovare un compromesso. Il bagno era nuovo, c’erano le chiavi…”.

Ma cosa dicono le norme a tal proposito? La legge sul lavoro recita così: “Nelle aziende che occupano meno di 10 persone vanno previsti un gabinetto e un orinatoio per gli uomini e un gabinetto per le donne”. A mano a mano che le ditte crescono nelle dimensioni, il numero di bagni richiesti aumenta. Sono, tuttavia, consentite eccezioni. “Ad esempio, nelle aziende fino a 5 lavoratori con attività poco insudicianti, come le piccole aziende commerciali, può essere sufficiente un solo gabinetto”. Non è il caso, evidentemente, di una carrozzeria. Da questo punto di vista, l’ispettore del lavoro ha applicato la legge alla lettera. Resta, tuttavia, lo sconforto da parte della giovane e della sua famiglia. 

 

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