TEST DRIVEToyota Sienna - Enorme in tutti i sensi

Non vi dovete meravigliare se al di fuori dell’Europa non vedrete mai una Toyota Sienna poiché la Svizzera è l’unico paese europeo ad importarla. Questa monovolume nasce infatti esclusivamente per mercato statunitense, nazione in cui viene anche costruita. Di primo acchito alcuni potrebbero pensare che si tratti di una possibile sostituta della Toyota Previa che, alle nostre latitudini, ha avuto un discreto successo Tuttavia l’approccio di questa enorme multispazio lunga 5,08 metri, larga poco meno di 2 e alta 1,81 è diverso: più raffinato, più lussuoso. Strizza un po’ l’occhiolino a quei tassisti o a quei servizi di trasporto (vedi per esempio gli alberghi) che sono alla ricerca di un’alternativa più economica - e giocoforza meno prestigiosa - dei soliti e ben più costosi VW Multivan e Mercedes Classe V.

L’accoglienza di fatto è quella di una vettura di lusso. Ambiente chiaro, volante in pelle traforata, delle comodissime poltrone che invitano a prendere posto. La seconda fila non è da meno e anzi, ricorda proprio la Business Class aeronautica, con ampio (anzi: ampissimo) spazio per le gambe, sedili scorrevoli e addirittura con un supporto per le gambe estraibile. Nemmeno la terza fila è troppo sacrificata, e i due sedili si possono abbassare con un semplicissimo gesto senza nemmeno dover smontare i poggiatesta. Inutile aggiungere che lo spazio per eventuali bagagli è più che sovrabbondante: i valori dichiarati dal costruttore parlano di 1’110 litri in configurazione a sette posti, 2’470 abbattendo i sedili della terza fila e addirittura 4’250 rimuovendo quelli della seconda. Confrontate questi dati con quelle di altre mobili e fatevi un’idea della proporzione.

La scelta dei materiali resta tuttavia parecchio nipponica e le soluzioni costruttive sono in sintonia con quelle del mercato per cui è stata creata. Vale a dire che si bada a dl sodo. Lascia un’impronta visiva lussuosa anche se di fatto le rifiniture (vedi il legno artificiale) non lo sono. Per la famiglia media americana parliamo pero già di uno standing abbastanza elevato. Con badare al sodo intendiamo dire che si tratta di un’automobile pratica, ma pratica davvero! I portaoggetti sono più capienti delle cassettiere della vostra stanza, l’enorme vano ubicato tra i due sedili anteriori scorre fino al centro della vettura, abbiamo contato non meno di 11 porta bibite e 3 prese da 12 Volt. Inoltre è tutto automatizzato, dal portellone posteriore alle porte scorrevoli, azionabili anche tramite il telecomando.

Che si tratti di una vettura americana lo si evince anche da quei piccoli dettagli dal sapore molto americano quale la bussola integrata nello specchietto retrovisore e il contachilometri che a fianco dei chilometri orari riporta pure la velocità in miglia. Anche la motorizzazione è ovviamente un po’ fuori dagli schemi europei trattandosi di un potente V6 da 3,5 litri, però questa caratteristica rende la guida della Sienna intrigante e tipicamente americana. Basta veramente una leggerissima pressione sull’acceleratore per avanzare dolcemente senza mai superare i 2’000 giri al minuto, ricordandosi quanto siano piacevoli le grandi cilindrate. L’acceleratore si preme davvero in poco in quanto l’inerzia ti permette di percorrere quasi mezzo Cantone una volta rilasciato l’acceleratore. Il cambio automatico è dolce, lo sterzo leggero, le sospensioni morbide, l’abitacolo silenzioso: quale accompagnatrice per i viaggi il paragone con la Business Class non è poi tanto sbagliato. Tuttavia i 269 cavalli si fanno sentire quando sono richiesti così che accelerazioni e riprese - nonostante le 2,2 tonnellate - non diventino mai un problema. Interessante scoprire che è stato pure fatto un buon lavoro di messa a punto in quanto aumentando il ritmo emergono delle qualità stradali - tra cui lo sterzo diretto e l’assetto controllato - che normalmente non ci si aspetta su una monovolume.

Dire che la Sienna avrà successo alla nostre latitudini è sempre un po’ un azzardo in quanto per le famiglie comuni i costruttori europei propongono alternative valide e più economiche nel mantenimento, specie se pensiamo al consumo medio registrato di 13 litri ogni 100 chilometri percorsi. Uno degli elementi chiave su cui si punta è la trazione integrale che alle nostre latitudini è sempre un bel valore aggiunto. Ma le dimensioni ingombranti finisco sempre per diventare il più grande neo nell’utilizzo quotidiano, tanto da farti passare la voglia di avvicinarti ad un autosilo, a cercare posteggio in un centro commerciale o a districarti tra le strette strade di paese.

SCHEDA TECNICA