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CIPRO40 anni fa l'invasione turca

20.07.14 - 09:20
Questa mattina alle 5:20 in punto l'angosciante ululato delle sirene dell'allarme antiaereo. Così la Repubblica di Cipro libera ha ricordato lo sbarco dei turchi
Foto d'archivio (Keystone)
40 anni fa l'invasione turca
Questa mattina alle 5:20 in punto l'angosciante ululato delle sirene dell'allarme antiaereo. Così la Repubblica di Cipro libera ha ricordato lo sbarco dei turchi

NICOSIA - Stamani alle 5:20 in punto (le 4:20 in Svizzera), l'angosciante ululato delle sirene dell'allarme antiaereo è risuonato per un minuto a Nicosia e in tutta la Repubblica di Cipro, la parte libera del Paese, svegliando di soprassalto greco-ciprioti e migliaia di turisti ignari.

La stessa ora di quell'ormai lontano 20 luglio del 1974 in cui le truppe turche sbarcarono sulla costa Nord di Cipro, cinque miglia a Est della località turistica di Kirenya, in reazione a un fallito golpe di nazionalisti greco-ciprioti che, istigati dai colonnelli allora al potere ad Atene, volevano annettere l'isola alla Grecia. Poco dopo i caccia dell'aviazione turca, arrivati in pochi minuti dalle loro basi, cominciarono i bombardamenti.

Nella Repubblica di Cipro, dove le bandiere sventolano oggi a mezz'asta, la commemorazione è triste e nelle chiese si piangono le vittime e i 'desaparecidos' provocati dal breve ma sanguinoso intervento armato di Ankara a difesa della minoranza turca che fece oltre 7.000 morti e quasi 2.000 dispersi da entrambe le parti. Intervento che, per i greco-ciprioti, fu l'inizio di un'invasione militare tuttora in atto (con 35mila militari turchi ancora dispiegati sull'isola).

Per la Turchia fu invece l'avvio dell'operazione di pace denominata "Attila" che oggi viene festeggiata nella parte Nord di Nicosia - ultima capitale del mondo ancora divisa da un muro - con una parata militare ed anche nel resto della Repubblica Turca di Cipro del Nord (Rtcn), proclamata nel novembre 1983 nella parte occupata e riconosciuta solo da Ankara ma non dal resto del mondo.

Molti tentativi di riunificazione dell'isola compiuti negli ultimi 40 anni sotto l'egida dell'Onu, più volte avviati ed interrotti, non hanno avuto sino ad oggi alcun esito. Lo scorso 11 febbraio, un'improvvisa accelerata negoziale (favorita da Washington e dalla recente scoperta di ingenti giacimenti sottomarini di gas al largo della costa Sud di Cipro) ha riportato al tavolo negoziale i leader delle due comunità, il greco-cipriota Nicos Anastasiades e il turco-cipriota Dervis Eroglu, i quali hanno deciso di riprendere i colloqui per "arrivare ad una soluzione più rapida possibile".

ats

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