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VAUD"Abbiamo perso un raggio di sole"

19.07.14 - 21:17
Ragazza rapita e uccisa, la tristezza del sindaco di Belmont-sur-Lausanne e la testimonianza di un uomo che ha visto i primi istanti del rapimento. E la domanda resta ancora aperta: Perché Chloé è stata uccisa?
Foto Facebook
"Abbiamo perso un raggio di sole"
Ragazza rapita e uccisa, la tristezza del sindaco di Belmont-sur-Lausanne e la testimonianza di un uomo che ha visto i primi istanti del rapimento. E la domanda resta ancora aperta: Perché Chloé è stata uccisa?

LOSANNA - Sui motivi della tragedia che si è consumata ieri a Belmont-sur-Lausanne in neppure un'ora si sa poco o nulla. Questa mattina sull'edizione romanda di 20 Minuti si ipotizzava che potesse essere stata la gelosia ad aver armato la mano del 30enne, ma questa è una delle tante ipotesi al vaglio degli inquirenti. Oltre alle informazioni ufficiali diramate dalle autorità e riprese dai media elvetici, sui giornali d'Oltralpe si leggono le testimonianze di coloro che hanno visto il 30enne avventarsi sulla 14enne e caricarla nel bagagliaio di un'utilitaria, risultata poi noleggiata.

La polizia cantonale vodese ha preferito non fornire nessun tipo di informazione sul movente, giustificando tale scelta "per rispetto della sfera privata delle famiglie".

Attraverso un comunicato si è limitata a dire che l'arma utilizzata dall'uomo per uccidere la figlia della sua ex compagna e successivamente se stesso non è di tipo militare, bensì una pistola acquistata legalmente.

Sono state più di 40 pattuglie della polizia impiegate per individuare il rapitore e la sua vittima. Il patrigno della ragazza aveva pubblicato un messaggio sulle reti sociali in cui segnalava il rapimento della figliastra di 14 anni.

Chloe, così si chiamava la ragazzina, è descritta come "gioiosa e piena di vivere" da chi la conosceva. Il 30enne, invece, viene descritto "magro e alto". Troppo pochi gli elementi per capirne di più.

Un comune incredulo - Il quartiere Le Domaine Léman-Soleil, à Belmont-sur-Lausanne,dove viveva Chloé, è sotto choc. Ieri mattina gli abitanti della tranquilla cittadina romanda si sono visti arrivare d'improvviso elicotteri delle forze dell'ordine che sorvolavano la zona e diverse pattuglie della polizia. Tutti a cercare la ragazza rapita.

La testimonianza - Patrick (pseudonimo), intervistato dal quotidiano romando "24heures" è uno dei tre testimoni che ha visto le prime fasi del rapimento della povera Chloe. Appoggiato al tavolo del salotto, le mani tremanti, l'uomo è visibilmente provato da quanto ha visto. Venerdì mattina questo padre di famiglia ha assistito in diretta al rapimento della 14enne dal balcone di casa sua. "Erano le 11 e ho gettato velocemente lo sguardo sul parcheggio. Tutto mi sembrava tranquillo fino a quando ho scorto con la coda dell’occhio un uomo alto e magro vicino a una Polo bianca. Era vestito tutto di nero e il volto coperto da un passamontagna. Non ho fatto neppure in tempo a realizzare quanto fosse strano che una ragazza, che fino a quel momento stava tranquillamente camminando, si era girata e aveva cambiato direzione, che l'uomo si è precipitato su di lei, l'ha afferrata alle spalle con le due braccia e l'ha spinta nel bagagliaio della macchina. Poi si è levato il passamontagna. E l'ho visto. Era bianco, stempiato ed era sulla trentina. La scena è durata neppure due minuti, ma non sono ancora in grado di dimenticarla".

Pochi istanti dopo il rapimento su facebook era apparso un appello pubblicato dal patrigno della 14enne: "La mia figliastra è stata appena rapita a Belmont-sur-Lausanne. E' riuscita ad avvertirci telefonicamente. Si trova nel bagagliaio di un'autovettura".

Il rapitore è uno svizzero di 30 anni domiciliato a Ginevra che, dopo aver ucciso con una pistola legalmente registrata la 14enne, si è tolto la vita con la stessa arma.

Ha compiuto l'atto perché si sentiva ormai braccato dalla polizia? "Non vi è stato alcun inseguimento - ha risposto Stéphane Birrer, portavoce della polizia cantonale, all'arrivo delle forze dell'ordine il veicolo era già fermo e le persone già decedute. In tutti i casi il rapitore doveva sospettare il fatto che la polizia lo stava cercando".

Come detto le circostanze della tragedia restano ancora oscure. Tante le domande ancora aperte. Cosa ha spinto l'uomo a commettere un simile gesto? Perché l'ex compagno di sua madre aspettava Chloé su quel parcheggio? Ieri a queste domande la polizia non ha risposto limitandosi a dire che era stata aperta un'inchiesta condotta dal procuratore pubblico in servizio. Un'inchiesta che dovrà determinare il movente di questo omicidio-suicidio.

Gustave Muheim, sindaco di Belmont-sur-Lausanne, comune di 3.200 anime, non ha nascosto la sua tristezza: "Chloé e la sua famiglia si sono trasferiti nel nostro comune poco più di un anno fa. Aveva tanta gioia di vivere. Questo dramma è sconvolgente e tocca tutta la nostra comunità. Oggi il tempo era bello, ma abbiamo perso un raggio di sole - dice sospirando Muheim, che ha aggiunto: il rapitore non abitava nel nostro comune e non lo conoscevo. Ma ciò non cambia nulla di fronte a questa tragedia.

Quattro ore dopo il suo primo messaggio, il patrigno della 14enne ha postato in bacheca su Facebook il seguente messaggio: "Devo purtroppo confermarvi che la nostra Chloé è stata ritrovata senza vita".

Si riuscirà a capire perché la vita di questa ragazza è stata spezzata così presto?

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