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LUGANOJaks:"Elvis il mio erede? Non ci avevo mai pensato"

18.07.14 - 07:02
L'ex portiere dell'Ambrì e della Nazionale fa i complimenti al giovane del Lugano
Jaks:"Elvis il mio erede? Non ci avevo mai pensato"
L'ex portiere dell'Ambrì e della Nazionale fa i complimenti al giovane del Lugano
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LUGANO - Entrambi portieri, entrambi talentuosi ed entrambi ticinesi d’adozione. Sono diversi i fattori che accomunano Pauli Jaks ed Elvis Merzlikins. Certo di strada dovrà farne ancora molta il giovane Elvis per eguagliare quanto fatto da un mostro sacro del nostro hockey, colui che nel lontano 1994 fu il primo rossocrociato a solcare il ghiaccio della NHL. Analizzando i due giocatori balzano all’occhio parecchie affinità, prima su tutte l’ambizione ed i legame con il Ticino, cantone che li ha accolti e del quale hanno conquistato i tifosi.

Abbiamo intervistato Pauli Jaks - impegnato con la nazionale – per sapere il suo parere sul portiere del Lugano, convocato nelle scorse settimane al Development Camp dei Columbus Blue Jackets:

A 20 anni dal tuo debutto con i Los Angeles Kings, ti rivedi un po’ in lui? Potrebbe essere il tuo erede?
Difficile dirlo, sicuramente è un giovane di talento e l’accostamento potrebbe starci, anche se non ci avevo mai pensato. Innanzitutto voglio però fare i miei complimenti a Elvis, ha svolto il camp con Columbus e ha destato delle ottime impressioni, si è guadagnato quest’opportunità e l’ha sfruttata, si è fatto conoscere.

Cosa è cambiato rispetto a 20 anni fa? Ora è più facile andare oltreoceano?
Non è mai facile approdare in NHL, la concorrenza è enorme e se non sei speciale non ti sarà data questa possibilità. Rispetto ai miei tempi però si ha sicuramente qualche possibilità in più, questi Camp ha cui ha partecipato Elvis ad esempio non esistevano, diciamo che era un po’ più difficile avere l’opportunità di mostrare il proprio talento.

Gli consigli di maturare ancora esperienza a Lugano o tentare già il grande salto?
Sicuramente il prossimo anno sarà ancora a Lugano ed è la cosa migliore per entrambi. Il club avrà ancora un talento tra i pali (oltre a Daniel Manzato) e lui potrà farsi ulteriormente le ossa, il campionato svizzero è l’ideale per un portiere. Qui si ha la possibilità di crescere molto e anche piuttosto in fretta, non a caso negli ultimi anni i portieri di scuola rossocrociata stanno facendo benissimo in NHL.

Hai qualche altro consiglio da dargli?
Niente di particolare, le solite cose. Deve essere consapevole delle sue capacità e sapere che Columbus lo terrà sotto osservazione, questo dovrà essere per lui uno stimolo ad allenarsi sempre al massimo e dare il meglio giorno dopo giorno. Deve sapere che però questa non è l’ultima occasione, è ancora giovanissimo e se farà bene ce ne saranno molte altre. Sicuramente deve crederci e continuare sulla sua strada, io ad esempio ero già stato due volte in nord America prima di trovare un contratto, insomma… mai dire mai.

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