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GIUBIASCONuovo singolo e una fidanzata per Sebalter

18.07.14 - 07:00
Esce oggi Saturday, primo assaggio dell’album che sarà pubblicato in ottobre. Due mesi e mezzo dopo Eurosong, il cantautore ha trovato un’etichetta, un lavoro come giurista presso l’amministrazione cantonale e, soprattutto, la ragazza che mancava
Fonte foto SRF/Merly Knörle
Nuovo singolo e una fidanzata per Sebalter
Esce oggi Saturday, primo assaggio dell’album che sarà pubblicato in ottobre. Due mesi e mezzo dopo Eurosong, il cantautore ha trovato un’etichetta, un lavoro come giurista presso l’amministrazione cantonale e, soprattutto, la ragazza che mancava

GIUBIASCO - Due mesi dopo, è cambiata più di qualche cosa. Non può che andare così, quando la vita è segnata dal palco di Eurosong. Oggi Sebalter presenta il nuovo singolo, Saturday: anteprima del primo album in uscita a ottobre. "Parlo delle maschere che siamo obbligati a indossare: e che io ho deciso di togliere un giorno a settimana". Dietro appare un ragazzo "timido, specie nei rapporti con le donne": e infatti, quando confessa sul finale di aver trovato una ragazza, sussurra appena il nome di battesimo, aggiunge poco altro: "Ilenia".

Sebalter, a proposito di nomi: ma il singolo che avevi annunciato non s’intitolava Shadows?
"È vero. L’ho cambiato. Lavorando al mio cd e sviluppando le canzoni ci siamo sono detti: Usciamo con Saturday. Shadow potrebbe essere presentato in un secondo momento, in concomitanza con l’uscita del cd".

Non c’entrerà qualcosa Sabato 10 maggio?
"Però... io non sono altrettanto attento a queste finezze. Ma no, l’avevo già scritta prima di Eurosong".

E con venerdì 18 luglio cosa c’entra?
"Farlo uscire sabato mi sembrava un po’ banale…"

Tema?
"La maschera. Saturday nasce da una mia riflessione sul fatto che oggigiorno tutti portiamo delle maschere. All’inizio pensavo bisognasse cercare di toglierle il più possibile, per conservare se stessi. Poi mi sono accorto che nella vita quotidiana, durante la settimana, è quasi impossibile levarsele. La relazione con gli altri impone di indossarle. Perciò mi sono detto Ok, cerchiamo di toglierla almeno un giorno a settimana. Il mio è il sabato".

E dietro che cosa si vede?
"Per esempio un Sebalter più timido, soprattutto nelle situazioni sentimentali, nell’approccio con le ragazze".

Altro?
"Oggi è venerdì. Venite a conoscermi di sabato".

Da sabato 10 maggio, finale di Eurosong, sono passati ormai due mesi e mezzo. Che cosa è cambiato?
"Ho deciso di dedicarmi alla musica in modo più attento. Fino ad allora era sempre stato un passatempo. Eurosong mi ha dato una bella occasione, mi trovo in una situazione straordinaria, dunque almeno per quest’anno faro un po’ più di musica rispetto al passato. Da giugno ho cominciato a lavorare al cinquanta per cento. Il resto del tempo lo dedico ai concerti, al mio cd, a preparare le basi per l’uscita in autunno".

Qualche anticipazione?
"Uscirà spero in ottobre, con l’etichetta Phonag di Zurigo. Entro inizio agosto chiuderò tutte le registrazioni. Come genere è un pop folk sul solco di Saturday, con canzoni più movimentare. Si tratta di riflessioni che prendono spunto dal quotidiano. Ci sono anche canzoni che ho scritto in passato, per esempio sulle persone che si incontrano durante un periodo all’estero e che si spera di incontrare ancora, al momento dell’addio".

Un addio che hai detto di non voler dare è a quello della tua professione. Sei ancora dell’avviso?
"Lo ribadisco. Anche se, adesso, non faccio più l’avvocato: faccio il giurista presso l’amministrazione cantonale. Avevo lasciato il lavoro a fine marzo per dedicarmi a Eurosong, convinto di riprenderlo. Ma tornare a fare l’avvocato, ora che si è delineato uno scenario concreto, non avrei potuto. Con i clienti da rappresentare in giudizio, sarebbe stato impossibile lavorare al cinquanta per cento. Il giurista invece può gestirsi in maniera più flessibile".

Te l’aspettavi così prosaico il dopo Eurosong?
"In cuor mio è quello che desideravo. Trovare un equilibrio tra la sfera professionale e quella artistica è qualcosa di eccezionale. Sono due attività molto differenti, ma che mi appassionano egualmente. Ora che mi sta accadendo, mi rendo conto che a vivere di sola musica mi sarebbe mancato il coté giuridico. Poi sono amante delle geometrie variabili: sapevo che la materia mi piace, quando, come e in che termini sarei tornato a occuparmene non avrei saputo dire".

Sei tornato in Ticino: non sognavi l’estero, magari?
"È qui che voglio fare base. In questi anni ho girato tanto, studiato e lavorato all’estero. Adoro viaggiare, ma il legame con la mia terra è forte e chiaro. Avere il Ticino come punto di appoggio è qualcosa che non ho mai messo in discussione Poi, tutto è aperto: non si sa mai che cosa arriverà domani".

Dì la verità: perché hai preferito Saturday a Shadows?
"Sono entrambi pezzi allegri, forse Shadows è più ritmato. È dedicato a una tematica che mi è cara, l’ansia di perdere il tempo, sprecarlo e avere troppi rimpianti. Ma non c’è il violino: solo la chitarra. È l’unico pezzo dell’album dove manca: come primo singolo mi sembrava poco rappresentativo".

Lo abbandonerai mai, magari proprio per la chitarra?
"No, la sostituzione non avverrà. Anche se è con la chitarra che compongo le mie canzoni. Ma io ho bisogno di suonare il violino".

Il tuo punto di forza o la tua debolezza?
"Del violino ho una visione da amante, molto positiva e molto soggettiva. È il mio strumento. Se sia un plusvalore o una penalità, dipende dai gusti. A Eurosong in effetti qualcuno si è espresso in modo critico, ha detto che si trattava di un pezzo fuori luogo. Ma io faccio la mia musica, non scrivo per un determinato contesto. A mio avviso, il violino è un valore aggiunto. Il fatto che la canzone sia stata recepita bene vuol dire che non è solo un’opinione personale".

L’inglese invece? Mai pensato di lasciarlo per l’italiano?
"A dire la verità, no. Per ora no: poi non si sa mai. Non posso dire come reciterò in futuro le mie ispirazioni".

La tua pronuncia però è stata molto criticata.
"Anzitutto, un conto è la pronuncia, un conto è la conoscenza linguistica. I testi del prossimo album li ho scritte tutti io in inglese e non ho avuto fondamentalmente bisogno di correzioni. Ho un’esperienza nel campo del diritto abbastanza vasta, con la lingua. La pronuncia invece va lavorata. Lo sto facendo: per il cd mi avvalgo di un coaching di un musicista madrelingua".

Sebalter, ci eravamo lasciati che eri single, oggi mi dici che sei timido… insomma, la fidanzata l’hai poi trovata?
"L’ho trovata. Si chiama Ilenia, è del Bellinzonese". 

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