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CANTONELegge anti-burqa in Parlamento entro la fine dell'estate

17.07.14 - 06:30
La sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo, con il via libera al divieto in Francia, ha dato la spinta decisiva al progetto. Gobbi spera che la legge entri in vigore dal 2015
Legge anti-burqa in Parlamento entro la fine dell'estate
La sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo, con il via libera al divieto in Francia, ha dato la spinta decisiva al progetto. Gobbi spera che la legge entri in vigore dal 2015

BELLINZONA - Entro la fine dell'estate dovrebbe giungere sui banchi del Parlamento ticinese il progetto applicativo dell'iniziativa popolare costituzionale cantonale contro la dissimulazione del viso in pubblico. Quella che, semplificando, i media e l'opinione pubblica hanno chiamato “legge anti-burqa”.

 

L'intenzione del direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi, riferisce il Cdt, è di iniziare la discussione nei prossimi mesi, in modo da poter mettere in vigore la legge dal 2015. Un ruolo decisivo lo giocherà sicuramente la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU), che recentemente ha dato via libera al divieto del burqa in Francia. Una decisione che dovrebbe mettere al riparo la legge ticinese da eventuali veti di Berna.

 

“Con questa sentenza” ha dichiarato Gobbi al quotidiano “le Camere non dovrebbero frapporre ostacoli alla concessione della garanzia federale al nuovo articolo costituzionale ticinese. Da parte nostra, credo che entro la fine dell’estate si possa presentare un messaggio all’indirizzo del Gran Consiglio. La sentenza della CEDU rappresenta una sorte di nullaosta, almeno per iniziare il lavoro preparatorio. Prima sarà elaborata una bozza di legge, in seguito verranno coinvolti gli iniziativisti ed infine sarà preparata la legge vera e propria”.

 

Resta da stabilire se per l'applicazione verrà adeguata la Legge sull'ordine pubblico, o se verrà creata una legge apposita. “Gli iniziativisti propendono per la seconda soluzione. Sarà comunque utile riprendere quanto previsto dalla legge francese, che ha ottenuto l’avallo della Corte europea”. Non si è ancora discusso sull'ammontare delle sanzioni. In Francia le multe possono arrivare a un massimo di 150 euro, oppure all'obbligo di uno stage per meglio integrarsi. 

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