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ITALIAExpo e Maroni, pressioni per le assunzioni

16.07.14 - 21:42
Come prova, ci sarebbero delle telefonate
Foto Keystone
Expo e Maroni, pressioni per le assunzioni
Come prova, ci sarebbero delle telefonate

MILANO - Tra le presunte prove a carico di Roberto Maroni ci sarebbero numerose telefonate nelle quali il capo della sua segreteria, Giacomo Ciriello, parlando con funzionari di Expo 2015 e Eupolis, ente della Regione, avrebbe fatto pressioni su "mandato" del governatore lombardo per far avere contratti di collaborazioni a due professioniste. È quanto emerge dagli atti dell'inchiesta della Procura di Busto Arsizio, che vede indagati il presidente del Pirellone e il suo stretto collaboratore con l'accusa di induzione indebita in relazione ai lavori assegnati alle due donne che sono state anche collaboratrici dell'esponente della Lega quando era ministro.

Oggi per tutto il pomeriggio nell'ambito dell'indagine, coordinata dai pm Eugenio Fusco e Pasquale Addesso, è stata sentita come testimone Maria Grazia Paturzo, scelta il 21 novembre 2013 per una collaborazione per due anni a oltre 5000 euro al mese con Expo 2015.

Ieri, in relazione a questo contratto sono state messe a verbale le dichiarazioni di due funzionari della società e quelle del commissario unico per l'Esposizione universale, Giuseppe Sala, il quale, ascoltato come teste, avrebbe fornito chiarimenti utili per gli inquirenti.

I magistrati sono convinti di aver trovato, anche con le testimonianze di questi giorni, riscontri importanti sul presunto 'pressing' indebito che Ciriello avrebbe esercitato sui funzionari per conto di Maroni. Tra l'altro, in una informativa datata 9 luglio, sarebbero contenute molte conversazioni intercettate in cui il capo della segreteria del Pirellone avrebbe richiesto l'assegnazione di quei lavori.

Ciriello ha ricevuto un invito a comparire da parte dei pm che lo avevano convocato per ieri. Poi, per un disguido, l'appuntamento è stato rimandato e i magistrati lo attendevano stamattina, ma lui non si è presentato per rispondere.

"Non era atteso per oggi", ha comunicato il suo legale, avvocato Domenico Aiello, anche legale di Maroni. Il difensore ha spiegato che concorderà con la Procura un'altra possibile data per un eventuale interrogatorio.

I pm sono anche pronti a convocare a breve Maroni, il quale ha sempre ribadito la regolarità delle procedure su quei due contratti e la sua estraneità alle accuse.

Verifiche da parte degli investigatori intanto sono in corso in merito ad una presunta fittizietà dei contratti. Su quello ottenuto da Mara Carluccio con Eupolis, in particolare, ci sarebbe stato, secondo l'accusa, un "accordo" tra più soggetti. Gli inquirenti stanno cercando capire se le due donne abbiano effettivamente fornito le prestazioni previste nei documenti (in un contratto si parla di ricerche sulla "alimentazione") a fronte dei compensi ricevuti.

È praticamente certo poi che i magistrati, i quali hanno iscritto Maroni e Ciriello lo scorso 4 luglio partendo da un troncone dell'indagine sul caso Finmeccanica (quella relativa a presunti fondi neri), dopo le perquisizioni e gli interrogatori invieranno gli atti per competenza territoriale in parte a Roma e in parte a Milano. Lo stesso Maroni, attraverso il suo legale, ha presentato un'istanza di incompetenza territoriale dei pm di Busto a indagare.

Intanto, sul fronte di un filone ancora aperto del caso Finmeccanica da cui è scaturita questa tranche, il gip di Busto Arsizio ha emesso un mandato di arresto europeo nei confronti del mediatore britannico Christian Mitchell e dell'avvocato indiano Gautam Khaitan.

ats
 
 

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