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SVIZZERAArrivano i barbieri low cost, e i parrucchieri tradizionali vanno in crisi

16.07.14 - 10:40
In Ticino la concorrenza è particolarmente dura, ma anche nelle città vi sono sempre più parrucchieri "low cost"
Foto Ti Press
Arrivano i barbieri low cost, e i parrucchieri tradizionali vanno in crisi
In Ticino la concorrenza è particolarmente dura, ma anche nelle città vi sono sempre più parrucchieri "low cost"

BERNA - I tradizionali parrucchieri sono sotto pressione in Svizzera, confrontati con la dura concorrenza di chi opera senza diploma e offrendo prezzi scontati. "I nuovi saloni a buon mercato nascono come funghi", spiega all'ats Kuno Giger, presidente dell'organizzazione del settore CoiffureSuisse. Spesso sono gestiti da stranieri.

È difficile avere cifre precise del fenomeno. Ma stando ai dati della commissione paritetica del ramo, dei circa 12'000 saloni meno del 40% impiega personale qualificato. Tutte le indicazioni sono inoltre da prendere con le pinze, perché ad esempio non è chiaro nemmeno quale formazione abbiano i proprietari dei saloni.

 

Al numero indicato si aggiungono inoltre - stando a una stima riportata di recente dalla "Schweiz am Sonntag" - circa 5000 parrucchieri casalinghi, per la gran parte donne che arrotondano il bilancio famigliare.

 

L'evoluzione in atto mette in difficoltà le botteghe tradizionali, dove il taglio di capelli per un uomo costa oltre 50 franchi. "La lotta sui prezzi si è inasprita", afferma Giger. In regioni di confine come il Ticino la concorrenza è particolarmente dura, ma anche nelle città vi sono sempre più parrucchieri "low cost".

 

A Zurigo ad esempio il curdo siriano Ghamkin Saleh ha creato un piccolo impero, con cinque saloni: gli uomini possono tagliare i capelli per 25 franchi, le donne - che costituiscono un quarto della clientela - per 35 franchi, senza lavaggio.

 

"La gran parte dei nostri clienti in precedenza si serviva di parrucchieri svizzeri", osserva Saleh, che impiega soprattutto personale straniero. "Vengono da noi perché siamo meno cari e più veloci". Un taglio per uomo dura circa un quarto d'ora: un fattore molto apprezzato dai clienti svizzeri spesso sotto stress, continua Saleh.

 

La grande differenza fra saloni tradizionali e quelli a buon mercato è rappresentata dalla politica retributiva. Visto che i barbieri non sono contemplati nelle disposizioni salariali del settore è possibile versare loro paghe inferiori. Un anno fa sindacati e datori di lavoro si sono accordati per alzare lo stipendio minimo per un parrucchiere diplomato a 3800 franchi, contro gli attuali 3600.

 

Secondo Giger infatti se i parrucchieri meno cari impiegassero dipendenti svizzeri formati non potrebbero coprire i loro costi. Inoltre queste aziende non formano apprendisti, lamenta Giger, che fa anche notare come la qualità dei professionisti venga testimoniata dai concorsi internazionali: in maggio una squadra elvetica ha vinto la medaglia d'oro ai campionati del mondo.

 

Da parte sua Saleh, che non è membro di CoiffureSuisse, non ha medaglie da mostrare. Ma sottolinea l'elevata qualità dei suoi barbieri. "I clienti sono molto soddisfatti del nostro lavoro", afferma. L'imprenditore paga a tutti i suoi circa 50 dipendenti 3600 franchi al mese, cui si aggiunge una partecipazione al giro d'affari. "Da noi tutti guadagnano in modo uguale, che abbiano o no seguito il tirocinio".

 

ATS

 

 

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