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BERNAVerso la privatizzazione del trasporto regionale

12.07.14 - 14:55
Per il sindacato SEV è "inaccettabile"
Verso la privatizzazione del trasporto regionale
Per il sindacato SEV è "inaccettabile"

BERNA - Nella sua strategia per il 2030 l'Ufficio federale dei trasporti (UFT) - in un documento pubblicato giovedì sera - punta ad aumentare la partecipazione dei privati nell'azionariato delle imprese di trasporto regionale. Immediata la reazione del sindacato SEV, che parla di operazione "inaccettabile" e di "privatizzazione rampante".

 

 

"La quota dei poteri pubblici nella proprietà delle aziende di trasporto ferroviario è sensibilmente ridotta", scrive l'UFT. Questa piccola frase compare nel capitolo "apertura del mercato del trasporto passeggeri". Nello stesso spirito l'UFT immagina un'offerta fornita sempre più "da aziende private a scopo lucrativo".

 

"L'idea è di incitare i cantoni a vendere ai privati le loro partecipazioni nelle piccole imprese di trasporto regionale", che si tratti di treni o di autobus, dichiara all'ats Olivia Ebinger, portavoce dell'UFT, che precisa: "vogliamo introdurre una maggiore concorrenza per meglio rispondere alle condizioni di mercato".

 

Si tratterebbe in particolare di separare i ruoli: lo Stato si accontenterebbe di ordinare le prestazioni e rimarrebbe responsabile dell'infrastruttura, mentre i privati garantirebbero l'offerta. Il tutto, secondo la portavoce, si tradurrebbe in una riduzione dei costi e nuove offerte alla clientela.

 

Il disimpegno di cantoni e comuni riguarderebbe soltanto l'azionariato delle imprese, ma non avrebbe ripercussioni sulla gestione, aggiunge la portavoce dell'UFT. Le indennità al traffico regionale dei passeggeri da parte dei poteri pubblici (cantoni e Confederazione), che servono a coprire i deficit delle linee non redditizie, non verrebbero modificate.

 

Le compagnie di trasporto che entrerebbero in considerazione sono piccole società quali MOB (Montreux - Oberland bernese), Aare Seeland mobil (ASM) o AAR bus+treno. Il progetto non concerne le FFS.

 

Inoltre, la strategia 2030 dell'UFT prevede di obbligare i pubblici poteri a mettere a concorso le linee ferroviarie del traffico regionale, come avviene per gli autobus dopo l'entrata in vigore due anni fa della riforma delle ferrovie. Attualmente la legge prevede la possibilità ma non l'obbligo della messa a concorso per la ferrovia.

 

L'Ufficio federale dei trasporti precisa poi che questi obiettivi per il 2030 sono suscettibili di venir modificati e perfino abbandonati. La strategia sarà insomma adattata alle decisioni politiche.

 

Il Sindacato del personale dei trasporti (SEV), dopo aver preso conoscenza del documento dell'UFT, si appresta ad innalzare barricate. È inconcepibile spingere cantoni e comuni a privatizzare le loro imprese di trasporto pubblico, commenta Peter Moor, portavoce di SEV.

 

"Nel caso di AAR bus+treno - rileva Moor - alcuni comuni hanno voluto vendere le loro quote al gruppo 'Eurobus und knecht', ma il sindacato si è sempre opposto, poiché non è normale che un privato possa realizzare utili ricevendo sovvenzioni pubbliche attraverso gli indennizzi previsti per il traffico regionale".

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