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ITALIAL'inchino verso la casa del boss, sospese le processioni

10.07.14 - 19:49
Il provvedimento è stato annunciato dal Vescovo di Oppido Mamertina, monsignor Francesco Milito
Foto d'archivio (Keystone)
L'inchino verso la casa del boss, sospese le processioni
Il provvedimento è stato annunciato dal Vescovo di Oppido Mamertina, monsignor Francesco Milito

REGGIO CALABRIA - Sono arrivati i provvedimenti "energici" annunciati dal Vescovo di Oppido Mamertina, mons. Francesco Milito, dopo la processione della Madonna della Grazie durante la quale c'è stato l'inchino verso l'abitazione di Peppe Mazzagatti, l'anziano boss ergastolano di 82 anni ai domiciliari per motivi di salute.

A distanza di otto giorni dai fatti, mons. Milito ha fatto radunare tutto il clero della diocesi ed ha annunciato, tramite il vicario, mons. Giuseppe Acquaro, la sospensione a termine indeterminato di tutte le processioni. La decisione è stata accolta con un lungo applauso e con parole di condivisione da parte di tutti i sacerdoti.

Il Vescovo di Oppido-Palmi si trova da alcuni giorni in Alto Adige dove sta partecipando al master triennale in scienze del matrimonio e della famiglia. La sua permanenza sulle Dolomiti, però, è stata ripetutamente interrotta da tantissime telefonate sulla vicenda della ormai famosa processione con l'inchino. Una vicenda, secondo lo stesso prelato, che ha provocato un notevole "clamore mediatico" di fronte al quale oggi la Chiesa di Oppido Mamertina ha dato una risposta ferma e decisa. Ma la decisione di sospendere le processioni, secondo mons. Milito, non deve essere interpretata come un "atto di sfiducia, bensì come un atto d'amore verso la nostra Chiesa. Un gesto di cautela e di invito alla riflessione".

Quando il vicario della diocesi ha convocato il clero, tutti si aspettavano dei provvedimenti e delle decisioni forti ma nessuno poteva immaginare che si arrivasse ad una sospensione di tutte le processioni. I sacerdoti, radunati in una struttura diocesana a Rizziconi, hanno ascoltato in silenzio il lungo messaggio del Vescovo ed alla fine c'è stato un lungo e fragoroso applauso in segno di approvazione. Subito dopo è stato avviato un intenso dibattito dal quale sono emersi "contenuti positivi e di condivisione".

La scelta di mons. Milito è finalizzata ad avviare una "profonda riflessione sullo svolgimento delle processioni" ed in alternativa il prelato ha invitato tutta la comunità ad organizzate delle "adorazioni eucaristiche". Il Vescovo ha parlato anche di "sacrifici immediati" che una comunità "comprende e condivide. Scelte per le quali non sono ammissibili interpretazioni arbitrarie e, tanto meno, comportamenti autonomi".

Per il 17 luglio, intanto, è stata convocata a Paola la Conferenza dei vescovi calabresi per discutere della scomunica del Papa ai mafiosi. Una riunione in cui, inevitabilmente, sarà affrontato anche il tema delle processioni. Il presidente della Conferenza, mons. Salvatore Nunnari, arcivescovo metropolita di Cosenza, ritiene che la decisione di mons. Milito "va rispettata. È mio parere che le processioni vanno preparate e dove c'è pericolo di deviazioni e non c'è devozione i Vescovi devono intervenire".

Fin qui l'aspetto religioso. Ma la processione di Oppido Mamertina ha provocato anche un'inchiesta da parte della Dda di Reggio Calabria. Dopo l'identificazione di 25 persone, tra coloro che portavano la statua della Madonna e di colui che avrebbe dato l'ordine per l'inchino, gli inquirenti stanno ora valutando altri aspetti della vicenda. In particolare si sta cercando di capire se la cosca abbia avuto qualche tipo di influenza nella scelta dei 'portatorì della Vara e se ci siano state offerte in denaro da parte dello stesso gruppo criminale per lo svolgimento della processione.

ats

 

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