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ATTUALITÀ SETTIMANALEGiappone: Abe cerca di scoccare la terza freccia (riforme strutturali)?

03.07.14 - 09:50
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Giappone: Abe cerca di scoccare la terza freccia (riforme strutturali)?
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Il 24 giugno, il governo del primo ministro Abe ha annunciato il suo ultimo pacchetto di misure di sostegno alla crescita, che comprende la graduale riduzione dell’aliquota fiscale a carico delle imprese dall’attuale 35% circa a poco meno del 30% nell’arco di vari anni. Ulteriori dettagli al riguardo sono attesi entro la fine dell’anno. Mentre i compromessi e la mancanza di chiarezza stanno ostacolando l’attuazione delle numerose riforme proposte nell’ambito della cosiddetta «terza freccia» del premier Shinzo Abe, i provvedimenti annunciati di recente sembrano aver riacceso l’interesse per le azioni giapponesi.

 

Un ulteriore sviluppo positivo per i listini azionari nipponici è stata la decisione di riformare il Government Pension Investment Fund (GPIF), aumentando le sue allocazioni nelle azioni nazionali e riducendo gli investimenti nelle obbligazioni locali.

 

Dato che questi annunci sembrano essere una dimostrazione abbastanza chiara dell’impegno a proseguire le riforme, manteniamo il giudizio positivo sulle prospettive delle azioni giapponesi.

 

Le voci di una possibile riduzione dell’imposta a carico delle imprese circolavano ormai da alcuni mesi e quando si sono intensificate anche gli afflussi di capitali sono aumentati, un possibile preludio di quello che sarà. Sebbene abbia sottoperformato da inizio anno ad oggi, lo scorso mese il mercato azionario nipponico ha archiviato uno dei risultati più brillanti. La graduale accettazione del fatto che la Banca del Giappone non adotterà ulteriori misure di allentamento a breve termine, come in precedenza lo scetticismo sull’implementazione delle riforme strutturali, ovvero della «terza freccia» del premier Abe, spiega forse l’andamento deludente dei listini giapponesi dall’inizio dell’anno.

 

Tuttavia, dopo i recenti annunci, il clima d’investimento generale non solo è migliorato, ma sembra anche riflettere l’accettazione dei compromessi politici necessari. Se i dettagli sulla riduzione dell’imposta societaria verranno resi noti entro tempi brevi, è probabile che la dinamica positiva delle azioni giapponesi prosegua. Abe deve però fare di più ed entro tempi ragionevoli.

 

Principali riforme annunciate:

 

1.Riduzione dell’aliquota fiscale a carico delle imprese dal 35% a meno del 30%, in linea con la media OCSE del 29% circa, da attuarsi nel corso di vari anni.

2.Aumento dell’allocazione azionaria del Government Pension Investment Fund (GPIF) dal 12% al 17%, corrispondente a uno spostamento di capitali di circa 60 miliardi di USD secondo le stime di mercato, parte dei quali saranno investiti nel JPX-Nikkei 400, un indice che si prefigge di promuovere società redditizie e con politiche favorevoli agli azionisti.

3.Nuovo codice di corporate governance mirato ad accrescere la trasparenza e a rafforzare la supervisione da parte degli azionisti, nonché, di conseguenza, ad aumentare la responsabilità dei dirigenti aziendali. Alcuni aspetti di queste riforme erano considerati impensabili prima dell’arrivo di Abe al governo.

4.Riforme del mercato del lavoro volte ad aumentare la partecipazione femminile alla forza lavoro, accrescere il numero di lavoratori stranieri qualificati e migliorare la produttività tramite una «rivoluzione robotica».

 

Altre misure, come le riforme agricole e la creazione di speciali zone economiche, sembrano essere state accantonate per il momento, ma i mercati non appaiono troppo contrariati al riguardo. Sono stati espressi alcuni timori su come verrà finanziata la riduzione dell’imposta societaria e sul suo impatto sulle finanze pubbliche del paese.

 

Ci aspettiamo che su questo punto sia fatta maggiore chiarezza nei mesi a venire, in particolare alla luce del fatto che il rapporto debito/PIL del paese è attualmente superiore al 200%. In prospettiva, affinché la dinamica positiva del mercato possa continuare, Abe dovrà fornire maggiori dettagli sugli obiettivi e i tempi di implementazione prima che la pazienza del mercato si esaurisca. Per il momento, tenuto conto delle misure di liquidità favorevoli attuate dalla Banca del Giappone e della portata dei progressi compiuti sul fronte delle riforme strutturali (sebbene a un ritmo graduale), rimaniamo ottimisti sulle azioni nipponiche.

 

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