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PRO JUVENTUTEAvere pazienza per stimolare l'interesse

10.07.14 - 07:00
Il saltellare qua e là dei giovani non sempre è prova di interesse per qualcosa o per qualcuno.
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Avere pazienza per stimolare l'interesse
Il saltellare qua e là dei giovani non sempre è prova di interesse per qualcosa o per qualcuno.

Qual è l'interesse che i giovani nutrono per la politica? E per l'arte? E per l'ambiente? E per le altre persone in genere? Come manifestano i giovani questo tipo di interesse? E, in generale, come intendono i giovani il concetto di "interessarsi di"? Questa domanda me la sono posta a più riprese, proprio sulla scorta di esperienze educative maturate con i giovani stessi. La loro agilità ed elasticità mentale li porta a passare, in un baleno, da qualcosa a qualcos'altro, da un nucleo – appunto – di interesse, ad un altro.

Potrebbe per l'appunto essere interpretata, questa caratteristica, come abilità o competenza che i giovani possono vantare… Possiamo però dire che le cose stanno sempre così? Il "non fermarsi" su qualcosa (così come il non avere la pazienza di aspettare più di cinque minuti la risposta ad un messaggio inviato per sms o ad un commento postato, ad esempio) è sintomo di che cosa? Di agilità mentale e di estrema elasticità o – magari anche – di irrequietezza, di incapacità di far coagulare e cristallizzare un'esperienza compiuta all'interno di una coscienza in via di maturazione (come quella che tutti i giovani hanno)? Detta così può sembrare troppo semplice.

Sta di fatto, però, che a volte  noi adulti abbiamo difficoltà a comprendere come si possa passare in un batter di ciglio da un'esperienza ad un'altra, e questo senza abbozzare nemmeno un, quanto si vuole sommario, bilancio, resoconto, valutazione di quanto appena fatto. Noi adulti abbiamo sicuramente guardato forse un po' troppo dall'esterno l'evoluzione di un modo di pensare e di percepire la realtà che contraddistingue, oggi, l'essere stesso dei giovani. Assumiamoci di nuovo questo compito: insegniamo loro quanto possa essere virtuoso anche un atteggiamento paziente che permetta di meglio comprendere che il saltellare qua e là non sempre (forse: quasi mai) è prova di interesse per qualcosa o per qualcuno.

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