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GINEVRAPoliziotti e secondini, lo sciopero dura mezz'ora

01.07.14 - 15:13
La protesta è contro la diminuzione dei salari
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Poliziotti e secondini, lo sciopero dura mezz'ora
La protesta è contro la diminuzione dei salari

GINEVRA - Gli agenti di polizia e le guardie carcerarie di Ginevra hanno incrociato le braccia per mezz'ora stamani, per protestare contro il progetto di riforma dei salari della funzione pubblica, che prevede una diminuzione delle retribuzioni dei membri delle forze dell'ordine e dei secondini. In giugno si erano già astenuti dal lavoro gli assistenti di polizia.

L'azione di protesta è stata "estremamente ben seguita", secondo il presidente del sindacato della polizia giudiziaria, Daniel Weissenberg. All'aeroporto, la partecipazione è stata del 100%, mentre un centinaio di ispettori della polizia giudiziaria si sono radunati davanti all'ex sede principale della polizia cantonale.

 

Un'adesione "massiccia" è pure stata registrata nel carcere di Champ-Dollon, i cui secondini hanno protestato per la terza volta in due mesi. Oltre ad astenersi dal lavoro, hanno anche deciso di rinunciare da questa settimana alla loro funzione di pompiere volontario, osservando uno "sciopero dell'estintore".

 

Riuniti in seno al "Groupement des associations de police" (GAP), i tre sindacati di categoria chiedono l'apertura di nuove trattative con il consigliere di Stato responsabile della sicurezza Pierre Maudet. In un comunicato, il "ministro" assicura che il progetto di legge relativo alle condizioni salariali "non sarà applicato con la forza, in assenza di concertazioni preliminari con i sindacati".

 

Secondo gli agenti, il progetto di riforma salariale all'esame del Consiglio di Stato prevede in particolare la soppressione dell'indennità per rischi legati alla funzione, che rappresenta il 15% dello stipendio di base e che è "praticata da decenni".

 

Per il momento, le forze dell'ordine si impegnano ad osservare azioni di protesta "che non mettono in pericolo la popolazione", quali lo "sciopero del rasoio" e quello dell'uniforme in corso da settimane. Minacciano tuttavia di ricorrere ad azioni più "dure" nel caso in cui il governo dovesse rifiutare d'intavolare trattative.

 

Il 20 giugno avevano già incrociato le braccia una sessantina dei 180 assistenti di polizia. Il Dipartimento della sicurezza ha avviato un procedimento disciplinare contro 21 di loro, per aver partecipato armati, mascherati e in uniforme ad una manifestazione svoltasi davanti all'ufficio di Maudet.

 

Nella sua nota, il consigliere di Stato definisce "poco giustificate" le azioni sindacali condotte dalle forze dell'ordine e si rammarica per i "danni d'immagine" ch'esse provocano in seno alla popolazione.

 

Ats

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