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CANTONEClacson, caroselli e un solo colore. Il Ticino nelle strade

26.06.14 - 02:10
La Svizzera passa agli ottavi, la tensione passa e la gioia esplode
foto tio/Sa.Me
Clacson, caroselli e un solo colore. Il Ticino nelle strade
La Svizzera passa agli ottavi, la tensione passa e la gioia esplode

LUGANO - Caroselli tanti, gente in strada tanta, bandiere, suoni e sorrisi, tantissimi. Come il rosso, ovunque. Eppure due ore prima della partita Svizzera-Honduras, l’aria che si respirava in Ticino era tesa, oltre che frizzante. La paura, quella di non farcela, era mista alla speranza che quegli ottavi, dati per certi, si trasformassero in una certezza per davvero. C’è chi è rimasto a casa con la famiglia, c’è chi si è seduto sul divano e ha evitato la piazza per scaramanzia e c’è chi invece, con fare quasi silenzioso, nelle piazze ha deciso di andarci, lasciando, nel resto delle città, le strade e i parchi deserti. Così a Lugano, nel Ciani alle 21:30 c’erano solo timidi ragazzini a scambiarsi un bacio, troppo intenti a sperimentare l’amore piuttosto che il calcio. E mentre sul lungolago tra il rosso e il bianco delle bandiere, divertita passeggiava una coppia di innamorati biancoblu, è arrivato il fischio d’inizio. Pochi minuti e il gol. Piazza Manzoni, come tutte le altre piazze in Ticino, è stata scossa dal salto di gioia di migliaia di persone, che hanno intuito che questa sera la Svizzera ce l’avrebbe fatta.

E così, tra risate, cibi sudamericani, birre e tante lingue diverse, le grida di gioia hanno accolto il fischio finale del match, che ha dato il via libera alla festa della notte. La Svizzera agli ottavi. “Sarà con l’Argentina. Avrei proprio preferito di no - ci dice sul lungolago una ragazza di Buenos Aires che da qualche anno lavora a Lugano. Che faccio? Il cuore mi dice di tifare Argentina, però”.  Come è giusto che sia, al cuor e al proprio paese non si comanda. E al cuore e al proprio paese, quello svizzero, hanno risposto anche migliaia di persone subito dopo.

C’è chi è rimasto sotto il palco per ballare e festeggiare con musica di ogni tipo, chi sul lungolago a passeggiare e scherzare con gli amici, chi, come il sindaco Marco Borradori, ha voluto fotografare la sua gioia con alcune tifose, chi ha invece preferito far parte delle lunghe code di auto che per un’oretta circa hanno invaso le vie del centro. Centro nevralgico dei caroselli è stata la pensilina della Tpl, dove si sono fermate le auto colorate come la Hopp Suisse o la maggiolino azzurra e anche un bandierone che a mo’ di torero madrileno ha accolto i tifosi passanti.

E poi ancora bandiere, momenti da immortalare, braccia alzate e clacson stonati, una bandiera appesa su un cartello stradale a indicare una delle due direzioni che la Svizzera prenderà la prossima partita, e un’auto della Polizia che, sorpresa, con bandierine a lato, sfreccia tranquilla verso Molino Nuovo, in attesa di una nuova festa.

 

 

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