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PRO JUVENTUTESe mille foto son poche

22.05.14 - 07:00
Non lasciamo soli i nostri ragazzi davanti a queste cose!
Colourbox
Se mille foto son poche
Non lasciamo soli i nostri ragazzi davanti a queste cose!

Le fragilità che contraddistinguono l'adolescenza o, comunque, l'età giovanile, non sono cosa nuova. I giovani sono fragili da quando il mondo è mondo. Non potrebbe probabilmente essere altrimenti, considerato il fatto che quello di un giovane è, per definizione, un profilo di personalità che si sta sviluppando, che sta crescendo e che si sta confrontando con l'altro-da-sé. A volte, però, occorre sostenere questi ragazzi, non certamente perché sono malati o bisognosi di sostegno medico (nel senso più ampio del termine), ma perché semplicemente non riescono ad approfittare al meglio delle opportunità che il mondo offre loro. E questo è un vero peccato.

Prendiamo ad esempio il concetto di "immagine di sé". Oggi – lo sappiamo – è facilissimo con un cellulare fare delle fotografie. A volte succede che le stesse vengano rubate ai momenti di intimità, inviate e, poi, letteralmente date in pasto al pubblico (magari per ingenuità; a volte anche per cattiveria). Pubblico che a volte le getta nel cestino; pubblico che a volte le usa come arma di pressione. Che succede, poi? Succede che ci si pente, e si promette che non lo si farà mai più. Però qualcosa si è spezzato: la fiducia nell'altro, il sentimento di condivisione basato su una (a quel punto: solo presunta) conoscenza reciproca, un pezzettino dell'autostima o della fiducia in sé stessi… Insomma: cosa voglio dire? Non lasciamo soli i nostri ragazzi davanti a queste cose! Quello dell'educazione (extrascolastica, alla cittadinanza, affettiva e via dicendo) non può essere trattato sempre come un tema del "caso mai, se resta tempo e se restano soldi". È un tema di cultura dell'educazione al quale tutti siamo chiamati a dare il nostro contributo. 

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