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PROVA SU STRADABentley Mulsanne – Baluardo della tradizione

19.05.14 - 10:49
I giovani e nuovi ricchi stanno stravolgendo il settore del lusso. In questo contesto, la Mulsanne resta una delle ultime certezze di come la tradizione possa restare inattaccabile. Un capolavoro su ruote.
Davide Saporiti
Bentley Mulsanne – Baluardo della tradizione
I giovani e nuovi ricchi stanno stravolgendo il settore del lusso. In questo contesto, la Mulsanne resta una delle ultime certezze di come la tradizione possa restare inattaccabile. Un capolavoro su ruote.

Il primo contatto con una Bentley Mulsanne dovrebbe avvenire di notte. Erano da poco passate le 22 e aveva appena smesso di piovere nel momento in cui l’ho ritirata: a una decina di metri premo il pulsante per sbloccare le portiere, i due grandi fanali tondi illuminano il buio piazzale mettendo in risalto le gocce d’acqua che ancora ricoprono le imponenti lamiere della carrozzeria, riflettendo i numerosi elementi cromati che le impreziosiscono. È grande, la Mulsanne: poco più di cinque metri e mezzo. È grande e imponente, una delle automobili più barocche e aristocratiche che si possano incrociare per strada, la cui presenza non sfugge a nessuno. Non solo per l’imponente sezione frontale caratterizzata dalla tipica calandra in acciaio inossidabile e i fanali tondi, bensì anche per le sue forme levigate, quasi fosse una scultura di ghiaccio ricavata dal pieno. Ha tutta la fisionomia e le caratteristiche di una vera Bentley, essendo una delle più illustre rappresentanti della nobile dinastia inglese, e ciò che la distingue è appunto il suo discostarsi parecchio dall’immagine ben più giovanile e dinamica delle più recenti Continental. Se state cercando il lusso nella sua forma più classica, non potreste effettuare scelta migliore.

Durante la notte tutto acquisisce più mistero, colpisce con maggiore fascino. Specialmente quando, date le non calde temperature, puoi prendere posto in un abitacolo che non scorderai tanto facilmente. Nonostante a pochi passi via sia l’autostrada, una volta chiusa la porta non si ode nemmeno il lontano rumore di un autotreno o di un’automobile scorrere sulla carreggiata bagnata. Si mette in moto il V8, discreto, fa sentire la sua ovattata presenza nel regime impostato per le partenze a freddo, assestandosi poi ad un pacato regime minimo. È buio e freddo, fuori. Dentro la Mulsanne però la temperatura inizia a diventare più mite e le calde luci d’ambiente, sapientemente posizionate, mettono in risalto i pregiati materiali dell’abitacolo e in particolare creano un intrigante gioco di ombre con il motivo romboidale della pelle traforata applicata sul pannello porta. Il paragone vola ad un momento di intimità trascorso in un locale a lume di candela oppure ad un volo notturno in un jet privato. Sempre con il motore che gira mansueto al regime minimo, si resterebbe per ore all’interno della Mulsanne a toccare i vari materiali, scrutare i vari angoli, analizzarne gli infiniti e curatissimi dettagli. Per esempio le cinture che sono sempre dello stesso colore della selleria o la strumentazione, in cui contagiri ed indicatore della velocità sono inseriti al contrario proprio come sulle Bentley degli anni venti d’ispirazione aeronautica. Abituati ad automobili prestigiose, pur curatissime ma costruite in grande tiratura, questa Bentley ti mettere in relazione con uno spirito costruttivo quasi artigianale d’altri tempi, in cui l’acciaio zigrinato, le venature del legno e il profumo della pelle inebriano i sensi, senza però dimenticarsi che è stato impiegato il massimo della tecnologia per ottenere una qualità costruttiva d’eccellenza. E sebbene le Bentley siano da sempre  filosoficamente concepite per essere guidate - in particolare il nostro esemplare dotato del “Mulliner Driving Specification” - potersi accomodare sui sedili posteriori e lasciarsi trasportare per la città è sempre un’esperienza di prim’ordine, che potrebbe essere ulteriormente amplificata allestendo la zona riservata ai passeggeri posteriori con ulteriori accessori disponibili quale il frigo in cui riporre lo spumante preferito da gustare negli appositi calici di cristallo. Se poi il desiderio è quello di avere maggiore privacy basta azionare le tende integrate nelle portiere e nel lunotto posteriore, le quali in pochi secondi vi isoleranno visivamente da qualsiasi sguardo indiscreto. Se poi non dovessero bastare le 100 colorazioni per la carrozzeria, i 25 interni in pelle o le 9 radiche con cui costruirvi il vostro esemplare su misura, state pur tranquilli che non vi sia desiderio che non possa essere espresso.

C’è davvero da perdersi in tutti i preziosi dettagli della Mulsanne, tanto che con lei non abbiamo ancora percorso un metro. Questi, i primi metri, potrebbero essere definiti “disorientanti” poiché non sembra tanto di muoversi con un’automobile bensì un motoscafo da 15 metri. Fortuna vuole che la “B” alata campeggiante sul muso sia un buon indicatore degli ingombri anteriori al contrario dello sbalzo posteriore che è sempre un’incognita, l’avantreno sembra sospeso a mezz’aria, qualsiasi sfioramento dell’acceleratore crea una spinta istantanea. Affascinante. Avere il “Mulliner Driving Specification” significa desiderare un approccio più da Gran Turismo che da limousine, visto che oltre a cerchi da 21 pollici scomponibili con coprimozzi in titanio ed elementi di caratterizzazione estetica (all’esterno le prese d’aria laterali con la “B” alata, all’interno pedali in alluminio più sportivi e pomello del cambio zigrinato, per citarne alcuni tra i tanti) vi è una messa a punto più dinamica delle sospensioni adattive ad aria e del servosterzo. Lo si nota sin da subito, nei primi metri, che l’assetto non è così ovattato come ci si potrebbe aspettare, mantenendo sempre un contatto con il manto stradale – in netto contrasto con la silenziosità e l’isolamento dal mondo esterno, che resta totale. Con queste caratteristiche anche una limousine da oltre cinque metri e mezzo e quasi 2,7 tonnellate di peso è piacevole, non così dinamica come una Continental GT ma sorprendente per la direzionalità, sebbene lo sterzo sia (giustamente, data la tipologia di vettura) molto distaccato dalle ruote anteriori. Un capitolo a parte lo meriterebbe il propulsore, il noto “sei e tre quarti” che non rinuncia a caratteristiche tecniche tradizionali quali la distribuzione ad aste e bilancieri ma abbraccia nuove soluzioni per il risparmio di carburante quali la disattivazione dei cilindri. A cosa serva quest’ultima non ne abbiamo idea, visto che i consumi sono prevedibilmente spaventosi, non come quelli di una Porsche Cayenne Turbo S o di una Range Rover Sport Supercharged: di più. D’altro canto l’esperienza di guida che regala questo propulsore è unica, introvabile. Ha il limitatore attorno ai 4'500 giri e gli 8 rapporti del cambio automatico vengono snocciolati, impercettibilmente, uno dietro l’altro. Non serve mai andare oltre i 2'000 giri per accelerare, riprendere velocità o effettuare un sorpasso: le due turbine riescono sempre a estrapolare qualcuno dei 512 cavalli o dei 1'020 Newtonmetri di coppia. Se poi l’acceleratore tocca il fondo della corsa, ecco che il muso si alza e che la spinta, nel più totale silenzio, ti porta verso l’orizzonte ad un ritmo crescente rapporto dopo rapporto con una spinta tutt’altro che energetica, rispecchiante però l’intera filosofia della Mulsanne. Raffinata, sensibile e veloce, ma senza stress.

 

SCHEDA TECNICA

ModelloBentley Mulsanne
Versione 
Motore8 cilindri a V, benzina, twin turbo
Cilindrata6'750 cc
Potenza512 cv @ 4'200 giri/min.
Coppia1'020 Nm @ 1'750 giri/min.
TrasmissioneCambio automatico a 8 rapporti, trazione anteriore
Massa a vuoto2'685 kg
Accelerazione 0-100 km/h5,2 secondi
Velocità massima296 km/h
Consumo medio16,9 L/100 km (dichiarato)
Prezzo366'500 CHF
Prezzo esemplare provato-
  
Ci piaceIl lusso nella sua espressione più tradizionale
Non ci piaceDifficile ritornare alla noramlità

 

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