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BENESSEREBasta con la solita minestra

19.05.14 - 08:47
Una rivoluzione silenziosa è già in atto sulle nostre tavole
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Basta con la solita minestra
Una rivoluzione silenziosa è già in atto sulle nostre tavole

LUGANO - Forse molti non se ne sono ancora accorti, ma nei nostri piatti è già iniziata una rivoluzione che sta modificando i cibi e le abitudini alimentari. Non stiamo parlando di kebab o sushi, piatti che sono ormai entrati, se non nelle abitudini, nel panorama alimentare occidentale.

 

I nuovi alimenti sovvertono completamente l’idea di cibo tradizionale e sono il frutto non di immigrazione ma di una nuova cultura globale. I campi e le foreste propongono da sempre centinaia di piante e animali commestibili, ma ogni popolazione e cultura ne utilizza solo una piccola parte. Oggi non è più così.

 

I fiori, ad esempio, fanno la loro comparsa come ingrediente per decorare e rendere più appetitose le classiche insalate a base di lattuga e pomodori. Ma c’è di più, le lumache vengono utilizzate per le loro uova e sono apprezzatissime anche in Russia, patria del vero caviale. Le piccole uova bianche hanno un gusto più delicato e un prezzo da veri intenditori (poco meno di 2.000 franchi al chilo). Cavallette e grilli si candidano invece come sostituti di gamberetti e crostacei. E anche i tradizionali condimenti, come l’olio extravergine di oliva, subiscono la concorrenza degli oli alternativi. Cocco, semi d’uva, avocado, sesamo e persino il riso sostituiscono le olive come materia prima per l’estrazione.

 

Tra i cereali il più trendy del momento è la kaniwa, un grano prodotto in Perù (come l’ormai nota quinoa) che sembra dotato di poteri nutrizionali eccellenti.

 

Gusto e disgusto sembrano oggi non essere più un problema se a proporre i nuovi cibi sono gli chef stellati, che, come in Giappone, arrivano a proporre piatti a base di un mix di terre e licheni delle foreste. A furia di novità presto potremmo rimpiangere la polenta e il formaggio dei nostri nonni...

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