In età adolescenziale può causare obesità e infiammazioni
AUGUSTA - Una recente ricerca, pubblicata su Pediatrics e condotta alla Georgia Regents University di Augusta, negli Stati Uniti, chiarisce alcuni aspetti legati all’utilizzo del sale nei cibi. I ricercatori hanno analizzato, in un campione di 766 adolescenti, i consumi di sodio, la composizione corporea, il grasso sottocutaneo e viscerale, i livelli ematici dei marcatori dell’obesità e dell’infiammazione dei tessuti.
Elevati apporti di sodio sono risultati associati con l’adiposità e con la presenza nel sangue di una citochina che contribuisce all’infiammazione cronica, indipendentemente dagli apporti calorici. Quello che viene ipotizzato dagli scienziati è che non solo esista un’associazione fra sale e obesità, nel senso che più si mangia salato e più si ingrassa, ma anche che l’obesità sia direttamente legata al consumo di sale.
Insomma, aggiungere troppo sale favorisce la ritenzione idrica, ma potrebbe facilitare anche l’accumulo di grasso.