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I telefonini causano minore capacità di concentrazione e apprendimento
ROMA - Arriva dai pediatri della Sipps (Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale) l’allarme sull’uso del cellulare da parte dei bambini. Secondo i medici, infatti, è necessario vietare l’uso di smartphone o più in generale telefonini ai bambini fino ai 10 anni di età. I rischi, come dimostra anche un’indagine Eurispes, sono molteplici: ad esempio il rischio “sexting”, lo scambio di immagini pornografiche, a volte in cambio di denaro o ricariche, oppure una perdita di concentrazione e di memoria dovuti a un uso eccessivo del mezzo, oltre a una minore capacità di apprendimento e un aumento dell’aggressività e di disturbi del sonno. Non ultimo il rischio che i bambini vadano sempre più verso l’isolamento, visto che spesso, pur stando vicini, preferiscono comunicare tra loro attraverso il cellulare.
Una risposta a questa emergenza arriva dal Belgio, dove il governo ha lanciato pochi mesi fa una campagna per limitare l’esposizione di bambini e adolescenti alle onde elettromagnetiche dei telefonini: questo obiettivo si raggiungerà attraverso il divieto di pubblicità dei cellulari verso i consumatori più giovani, divieto di fabbricazione di giocattoli che riproducono un telefonino e l’obbligo per produttori e venditori di informare i clienti sul livello di “irradiamento” degli apparecchi.
Una serie di iniziative volte quindi a scoraggiare ed impedire l’uso di questi dispositivi da parte dei più piccoli. La preoccupazione dei governanti belgi si è basata su dati epidemiologici secondo cui, ogni anno, 100-150 belgi si ammalerebbero di glioma, un tumore cerebrale. Uno studio recente, approvato dall’Oms, ha inserito i campi elettromagnetici da telefonini nella lista dei prodotti forse cancerogeni per gli esseri umani.
