Cerca e trova immobili

LUGANOHuras: "Ho rifiutato la Nazionale, ora arriverà un esterno. Mio figlio? All'Olten"

24.04.14 - 10:52
Gelato e occhiali da sole. Per le vie di Lugano il coach canadese ci ha parlato di panchine ed eredi: "Non allenerò in LNA, almeno fino a ottobre-novembre"
Ti-Press / Gabriele Putzu
Huras: "Ho rifiutato la Nazionale, ora arriverà un esterno. Mio figlio? All'Olten"
Gelato e occhiali da sole. Per le vie di Lugano il coach canadese ci ha parlato di panchine ed eredi: "Non allenerò in LNA, almeno fino a ottobre-novembre"
HOCKEY: Risultati e classifiche

LUGANO – Occhiali da sole, sorriso larghissimo, aria disinvolta, cono gelato. No, non stiamo parlando di uno dei migliaia di turisti che ogni giorno affollano Lugano; il “vacanziere” incrociato per le vie del centro è Larry Huras.

Il coach canadese, che proprio in riva al Ceresio ha conosciuto i suoi giorni migliori (hockeysticamente parlando), si è concesso un pomeriggio di assoluto relax, passeggiando e sbirciando vetrine. Tra un pensiero e l'altro ha in ogni caso trovato il tempo di chiacchierare con noi che, impertinenti, abbiamo deciso di rompergli le scatole. “Il gelato e una gran bella giornata, non posso chiedere di più – ha cominciato il sorridente il 58enne – mi godo la tranquillità”.

Non sei dunque qui a cercare una panchina?
“Una panchina? Certo, sto guardandomi intorno. Appena ne trovo una al sole mi accomodo” (sorride).

Hai dunque ormai “staccato” dall'hockey...
“Scherzi a parte, riposo a parte, dopo un anno di pausa forzata sarei pronto per tornare ad allenare”.

Saresti?
“Ancora non ho ricevuto l'offerta giusta”.

Nessuno ti ha cercato?
“Non ho detto questo. Ho parlato con due club di LNA. Mi hanno fatto le loro proposte e si sono mostrati interessatissimi. Il problema è che non sono società che mi stimolano. Arrivato a questo punto voglio rimettermi in gioco solo se arriverà la chiamata giusta, quella di una franchigia con un progetto importante. Devo sentirmi coinvolto insomma...”.

Così rischi di rimanere a spasso...
“Lo so, è un rischio concreto. Anzi credo che il mercato svizzero sia al momento bloccato. Per l'inizio della prossima stagione non ci saranno opportunità importanti per ricominciare. Certo poi già a ottobre-novembre potrebbe cambiare tutto”.

Quindi ti toccherà attendere che qualche tuo collega faccia cilecca...
“No, questo no. Mi toccherà, anche se non è certo un peso, allargare i miei orizzonti. Russia, Germania, Scandinavia, sono attento e aperto a ogni tipo di opportunità”.

Potresti continuare a fare il turista, a seguire tuo figlio all'università di Salt Lake City.
“Ryan ha finito il suo corso di studi e, a quanto ne so, proverà a giocare qui in Svizzera. In estate farà un camp a Davos e la prossima stagione dovrebbe firmare per l'Olten. Se ce la farà ovviamente: il posto se lo deve guadagnare. Non gli basterà chiamarsi Huras...”.

Il gelato si sta sciogliendo, quindi non ci sentiamo di rubarti ancora molto. Concedici giusto il tempo per un'ultima domanda: in queste settimane si è parlato di un tuo flirt con la Nazionale, ce lo confermi?
“Volete la verità? Dalla Federazione mi avevano chiamato. Ho avuto due colloqui con i dirigenti, ci siamo confrontati... Poi ho rifiutato le loro proposte. Adesso so che hanno deciso di puntare su un coach “esterno”, che non sia svizzero e che non abbia maturato esperienza in Svizzera. Vedremo chi sceglieranno”.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE