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LNAKamber: "Troppo nervosismo, nei playout si rischia il posto di lavoro"

25.04.14 - 08:52
L'ex bianconero ha analizzato la stagione del Bienne culminata con la vittoria nello spareggio promozione/relegazione contro il Visp
Keystone
Kamber: "Troppo nervosismo, nei playout si rischia il posto di lavoro"
L'ex bianconero ha analizzato la stagione del Bienne culminata con la vittoria nello spareggio promozione/relegazione contro il Visp
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BIENNE - La stagione di hockey su ghiaccio è terminata e se da una parte lo Zurigo ha vinto il titolo, dall'altra il Bienne é riuscito a salvarsi sconfiggendo nello spreggio promozione/relegazione il Visp - non senza difficoltà - 4-1 nella serie. Fra i protagonisti di questa salvezza c'è sicuramente l'ex centro del Lugano Oliver Kamber, autore di 35 punti in 60 partite.

Oliver Kamber, vi siete salvati, ma avete un po' rischiato contro il Visp...
“Effettivamente non abbiamo giocato molto bene, la squadra era un po’ nervosa. Era inoltre la prima volta che i nostri giovani disputavano i playout e non sapevano come affrontarli. Al gruppo è mancata un po' di esperienza e questo si è visto soprattutto in difesa, con i troppi errori commessi. Non è comunque facile giocare i playout, bisogna gestire tutto in un altro modo e poi si rischia il posto di lavoro".

Tutti credevano che fosse il Rapperswil la squadra destinata a disputare lo spareggio e invece siete andati voi. Cos’è successo?
“Il fatto è che noi avevamo perso tre volte su quattro in regular season contro i Lakers. Sapevamo molto bene che sarebbe stato difficile giocare contro di loro. Anche i nostri avversari erano consapevoli di questo e hanno dato quindi tutto quello che avevano riuscendo a salvarsi contro di noi. La serie è stata giocata sui dettagli e sui powerplay, visto che il loro era ottimo, mentre il nostro non era così efficace". 

Effettivamente il Rapperswil poteva contare su quattro stranieri fortissimi…
“Gli stranieri erano veramente il loro valore aggiunto, anche perché hanno sempre giocato insieme nel corso della stagione. Per questo motivo nei powerplay erano efficaci, noi invece continuavamo a cambiarli, quindi sono mancati gli automatismi giusti e alla fine in rosa ne avevamo addirittura sette".

Quanto è stato importante avere sette stranieri nello spareggio visto che il Visp ne aveva solo due? Voi avevate la possibilità di fare la rotazione in ogni partita mentre loro no. Non sarebbe stato più giusto sceglierne 2 a inizio spareggio che giocavano tutta la serie contro i vallesani?
“Chiaramente se fosse stato così avremmo dovuto scegliere i due migliori e se avessimo sbagliato la scelta, sarebbe stato molto più difficile vincere. Oltretutto il nostro allenatore non era contento nelle prime due gare dei due stranieri che aveva schierato, quindi ha cambiato. Penso comunque che in una situazione come questa sono importantissimi i giocatori svizzeri, sono loro alla fine che fanno la differenza". 

Capitolo Lugano. L’anno scorso sei stato uno dei migliori svizzeri della squadra, ma la società ti ha comunque ceduto. Quest’anno saresti servito come il pane per affondare il Ginevra non credi?
“Penso che contro il Ginevra sia molto difficile per tutti giocare, quindi non penso che sarebbe cambiato qualcosa se fossi rimasto a Lugano. Ero comunque convinto che i bianconeri andassero avanti, forse è mancata un po’ di esperienza e probabilmente in un momento delicato come quello sarebbe stata preziosa la fantasia di Metropolit. In ogni caso è sempre facile parlare dopo, se avessero vinto il titolo, sarebbero state tutte mosse vincenti". 

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