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HCAPJason Fuchs: "L'atmosfera della Valascia è unica"

22.04.14 - 19:43
Il nuovo acquisto dell'Ambrì non vede l'ora di iniziare l'avventura in Leventina
Keystone
Jason Fuchs: "L'atmosfera della Valascia è unica"
Il nuovo acquisto dell'Ambrì non vede l'ora di iniziare l'avventura in Leventina
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AMBRÌ – L'Ambrì ha sferrato i primi colpi di mercato in vista della stagione 2014-2015 e uno di questi è Jason Fuchs, il figlio del noto Régis, vincitore di tre titoli svizzeri con il Lugano (1999/2003/2006) e uno con il Berna (1997). Il 19enne ha esordito in LNB con il La Chaux-de-fonds all'età di 17 anni ed è stato uno dei pochi giocatori di sempre a poter disputare una stagione con suo padre. In quell'anno Jason ha totalizzato 14 punti in 39 partite, prima di approdare nella Lega giovanile del Quebec (QMJHL) - nei Rouyn-Noranda Huskies - con cui ha disputato 59 partite condite da 46 punti.

Jason Fuchs, era da un po' di tempo che il tuo nome circolava in Leventina. Come mai alla fine hai scelto l'Ambrì?
"Penso che sia un'ottima opportunità. Ho avuto dei buonissimi contatti con Serge e con lo staff biancoblù e abbiamo trovato l'intesa. Mi auguro di poter portare qualcosa di positivo alla squadra e di migliorare il mio gioco".

Forse hai scelto il momento giusto visto che la squadra dopo tanti anni di playout è finalmente riuscita a disputare i playoff. Che ambiente ti aspetti? 
“In ogni caso - da quello che ho sentito e da quello che ho potuto constatare nelle uniche due volte che sono andato in Leventina - è davvero qualcosa di speciale giocare alla Valascia. L'atmosfera è unica ed è incredibile come i tifosi sostengono la squadra anche quando le cose vanno male. Penso quindi che sarà così anche l’anno prossimo”.

Che tipo di giocatore sei?
“Chi mi conosce sa che non sono tanto grande fisicamente, però questa è anche una delle mie caratteristiche, visto che sono di conseguenza più agile e più veloce. Ho una  buona tecnica di bastone ed essendo sempre stato un centro sono capace a destreggiarmi sia in attacco che in difesa. Se la squadra necessita di un difensore mi sacrifico volentieri”.

Tuo papa bianconero, tu biancoblù. Ci sarà un derby in casa?
“Per niente (ride ndr). Sono cresciuto seguendo il Lugano perché lui giocava li, ma tifavo più che altro mio padre, non tanto il Lugano e se avesse giocato ad Ambrì avrei tenuto ai leventinesi chiaramente. Immagino quindi che anche per lui sarà così adesso”.

Hai avuto la fortuna di giocare con tuo padre in LNB nel La Chaux-de-fonds e questa situazione particolare non è capitata a molti in nessuno sport. Che sensazioni hai provato?
“All’inizio effettivamente era un po’ strano: eravamo seduti sul divano a guardare la tele insieme e poi me lo ritrovavo sul ghiaccio. Dopo qualche partita però è diventato tutto normale e lui è diventato come un altro compagno di squadra. Mi ha dato molti consigli, ma chiaramente capiva anche che avevo solo 17 anni e che certi errori era normale farli. Era comprensivo”.

Quali sono i tuoi obiettivi?
“Fare una buona preparazione per essere in forma quest’estate, poi vediamo come vanno le cose: Mi auguro di poter giocare il più possibile e di aiutare la squadra a raggiungere gli obiettivi prefissati. Non vedo l'ora di iniziare”.

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