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SVIZZERACresce la selfie-dipendenza e lo scatto crea depressione

22.04.14 - 07:58
Abusare dei selfie, secondo gli esperti, può avere gravi conseguenze psicologiche. Un trend preoccupante soprattutto tra i giovani.
Keystone
Cresce la selfie-dipendenza e lo scatto crea depressione
Abusare dei selfie, secondo gli esperti, può avere gravi conseguenze psicologiche. Un trend preoccupante soprattutto tra i giovani.

 

ZURIGO - Un adolescente britannico ha tentato il suicidio dopo che per anni ha cercato di scattarsi il selfie perfetto. Oggi Danny Brown ha 19 anni e a lungo è stato creduto l’unico selfie-dipendente. Ma non è così: lo psichiatra londinese David Veale ha raccontato che due terzi dei pazienti colpiti da dismorfofobia o disturbo di dismorfismo corporeo* si sentono costretti a farsi continuamente delle nuove fotografie.

Anche in Svizzera la dipendenza da selfie è un tema con cui gli esperti si devono confrontare. Lo psicoterapeuta zurighese Felix Hof dice di osservare questo fenomeno molto di frequente tra gli adolescenti. «Le persone che hanno costantemente e ovunque la necessità di scattarsi delle foto soffrono di un problema narcisistico e autoerotico». Cercano nei social network conferme che non riusciranno comunque a trovare. Le persone affogano nei dubbi dei propri complessi, non riuscendo più a costruire delle relazioni e a dare un senso alla vita. «La delusione conseguente può portare alla depressione e, nel peggiore dei casi, al suicidio».

Anche Urs Kiener, psicologo di Pro Juventute, conferma l’imporsi della schiavitù da selfie. «Al nostro numero di consulenza 147 si rivolgono molti giovani che soffrono di questa dipendenza». Secondo un altro professionista zurighese, lo psicoterapeuta Heinrich Bader, il selfie problematico sarebbe però solo l’evoluzione di un fenomeno antico che lui chiama «Specchio, specchio delle mie brame». Si tratterebbe di un rituale narcisistico scatenato da una profonda insicurezza.

 

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