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REGNO UNITO / SVIZZERASei anni di carcere all'animalista che profanò la tomba di Vasella

17.04.14 - 15:19
Debbie Vincent era accusata di complicità nella campagna intimidatoria contro un laboratorio britannico per esperimenti su animali e contro suoi fornitori in Germania e Svizzera
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Sei anni di carcere all'animalista che profanò la tomba di Vasella
Debbie Vincent era accusata di complicità nella campagna intimidatoria contro un laboratorio britannico per esperimenti su animali e contro suoi fornitori in Germania e Svizzera

LONDRA - Il Tribunale inglese di Winchester ha condannato oggi a sei anni di carcere la 52enne Debbie Vincent, accusata di complicità nella campagna intimidatoria contro un laboratorio britannico per esperimenti su animali e contro suoi fornitori in Germania e Svizzera. Gli autori di questa campagna non avevano esitato nel 2009 a profanare, nel cimitero di Coira, due tombe della famiglia del "patron" della Novartis Daniel Vasella.

La Vincent era stata arrestata nel luglio 2012 e riconosciuta colpevole dalla giuria del tribunale lo scorso 19 marzo. Nata uomo e cresciuta come Peter Vincent Rogers, già soldato dell'esercito britannico, era divenuta animalista dopo aver cambiato sesso ed aveva assunto il ruolo di portavoce del gruppo di attivisti denominato "Stop Huntingdon Animal Cruelty" (SHAC), fondato nel 1999, opposto alla vivisezione e agli "esperimenti crudeli" sugli animali. Bersaglio del gruppo per oltre dieci anni è stato il grande laboratorio di sperimentazione animale HLS (Huntingdon Life Sciences), come pure i suoi fornitori e committenti. Sette membri del gruppo sono stati condannati nel 2009 a pene detentive per complessivi 50 anni.

 

La Vincent non era accusata di coinvolgimento diretto nelle azioni dello SHAC, ma di aver partecipato attivamente alle sue campagne intimidatorie. Il procuratore Michael Bowes ha rilevato che i militanti del gruppo avevano lanciato tra l'altro false accuse di pedofilia contro dipendenti del laboratorio, avevano posto bombe artigianali sotto automobili, avevano proferito minacce di morte e inviato per posta assorbenti igienici che dicevano contaminati con il sangue di malati di Aids.

 

Nel luglio 2009 presunti animalisti avevano dissotterrato e asportato a Coira l'urna funeraria della madre di Daniel Vasella e avevano imbrattato la lapide con graffiti. L'azione era stata subito attribuita allo SHAC. La procura grigionese aveva però archiviato l'inchiesta un anno dopo, senza essere riuscita a identificare gli autori. Nello stesso periodo in cui era avvenuto questo atto vandalico un incendio aveva danneggiato la casa di vacanza di Vasella in Tirolo (Austria). L'attentato è stato rivendicato da un gruppo denominatosi "Militant Forces against Huntingdon Life Science" (MFAH), ma secondo gli specialisti britannici dell'ecoterrorismo è opera dello SHAC.

 

Dipendenti di Novartis erano stati presi di mira anche in Germania. Uno di loro si era vista imbrattare la facciata della sua casa con un graffito che lo denunciava come "assassino". Lo scopo era di creare un "clima di paura" per indurre il laboratorio di Cambridge a chiudere, ha detto il procuratore Bowes.

 

Altri due presunti militanti del gruppo arrestati nel luglio 2012, contemporaneamente alla Vincent, in Olanda: uno svizzero e una britannica di origine tedesca, sono tuttora detenuti in attesa di una decisione sulla loro estradizione nel Regno Unito per essere giudicati.

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