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SVIZZERA"Medici, ospedali e farmacie intascano gli sconti"

17.04.14 - 22:30
I fornitori di prestazioni possono spesso acquistare i medicinali usufruendo di sconti. "Tuttavia - denuncia comparis.ch - di solito tali sconti non si ripercuotono sugli assicurati che ci perdono circa 200 milioni di franchi all’anno"
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"Medici, ospedali e farmacie intascano gli sconti"
I fornitori di prestazioni possono spesso acquistare i medicinali usufruendo di sconti. "Tuttavia - denuncia comparis.ch - di solito tali sconti non si ripercuotono sugli assicurati che ci perdono circa 200 milioni di franchi all’anno"

ZURIGO – I pazienti svizzeri pagano prezzi troppo alti per i medicinali. Lo ha constatato di recente la Commissione di gestione del Consiglio degli Stati e lo ribadisce comparis.ch.

 

"Capita spesso che i fornitori di prestazioni, come medici, ospedali e farmacie, ricevano dalle case farmaceutiche sconti sui prezzi elevati - spiega il noto servizio di confronto Internet -. Solo nei casi più rari, però, questi vengono versati all’ufficio responsabile".

 

"Sul conto collettivo dell’istituzione comune LAMal, responsabile del conto, non viene versato quasi niente del denaro risparmiato dai fornitori di prestazioni", spiega il direttore generale Marc Schwarz: "dal 2007 sono entrati solo 20’000 franchi". In realtà però l’articolo 56 della legge federale sull’assicurazione malattie (LAMal) prescriverebbe il contrario.

 

"Con tali pratiche illegali gli assicurati perdono ogni anno circa 200 milioni di franchi" stima Felix Schneuwly, esperto di casse malati di comparis.ch. La cifra risulta da un calcolo del volume dei medicinali dello scorso anno. "Dato che in questo contesto nessuno impone la LAMal e dato che i diretti interessati non possono percepire l’ingiustizia, paghiamo tutti una percentuale di premi di casse malati troppo alta" afferma Schneuwly. E ciò, nonostante il fatto che tutti gli assicurati dovrebbero poter trarre vantaggio dagli sconti.

 

Gli sconti finiscono nelle proprie tasche - Che i fornitori di prestazioni ricevano sconti sui medicinali è ormai risaputo, malgrado questi sconti possano mettere a repentaglio la libertà di terapia. I fornitori di prestazioni ottengono i farmaci a un prezzo ridotto, ma fatturano ai pazienti, ovvero alle casse malati, il prezzo di listino. "Gli sconti finiscono nelle tasche dei fornitori di prestazioni" afferma Felix Schneuwly.

 

Il gioco, per comparis.ch, sarebbe particolarmente semplice per gli ospedali, che addebiterebbero le prestazioni stazionarie in base a cifre forfettarie, in cui la quota dei costi per i medicinali non può essere considerata separatamente. Di conseguenza, sulla base di questo ragionamento, se l’ospedale acquista medicinali a un costo inferiore trae vantaggio dalla situazione. I favori in cambio degli sconti sarebbero di vario genere: i farmaci sono posizionati al meglio in vetrina, si preferisce una determinata marca piuttosto che un’altra, si partecipa a studi sull’utilizzo che i pazienti fanno dei farmaci in questione.

 

Sono soprattutto gli ospedali a incassare - Alcuni ospedali ricevono dalle aziende farmaceutiche medicinali estremamente scontati o in casi estremi addirittura regalati, come conferma Santésuisse. Markus Gnägi di Santésuisse spiega: "C’è una grande segretezza in questo settore. Tuttavia, determinati indizi fanno pensare che sia soprattutto agli ospedali che vengono garantiti sconti o medicinali gratuiti in cospicue quantità".

 

La FMH non fa mistero del fatto che i medici ricevano in parte sconti dai fornitori di medicamenti. "Siamo a conoscenza di questi sconti. Dove e in quale entità, però, non ci è noto", afferma Ernst Gähler, membro del comitato centrale della FMH. Però gli sconti non finirebbero direttamente ai medici, bensì, in base ad accordi con gli assicuratori malattia, in parte si riverserebbero sui pazienti tramite le reti di medici, in parte verrebbero "investiti in favore dei pazienti" nelle reti di medici per progetti mirati alla garanzia della qualità.

 

L’UFSP passa la patata bollente - Perché la Confederazione non reagisce se gli sconti non si riversano sui contribuenti, nonostante ciò sia sancito dalla legge? Michaela Kozelka dell’Ufficio federale della sanità pubblica afferma: "Gli assicuratori, come anche gli assicurati, hanno il diritto di esigere dai fornitori di servizi che eventuali sconti siano rivelati e rimborsati. L’UFSP non è competente in materia". Secondo Markus Gnägi, tuttavia, non è fattibile che le casse o i pazienti vadano a prendersi questi dati numerici dai fornitori di servizi. "Prima abbiamo bisogno di indicazioni su dove vengono davvero applicati questi sconti". E prosegue: "La legge è lettera morta. Nessuno la impone, non c’è quasi alcun caso di riferimento". A suo avviso la lotta con la "lobby farmaceutica" è una guerra in cui ci sono due pesi e due misure e insiste per una modifica della legge.

 

Per Felix Schneuwly di comparis.ch la situazione è chiara: "Gli sconti scomparsi fanno segnare un buco nella cassa del settore sanitario. Le ditte farmaceutiche si dicono ufficialmente dispiaciute che gli sconti finiscano nelle tasche dei fornitori di servizi, ma intanto ne traggono vantaggio anche loro. Inoltre la scusa della Federazione dei medici svizzeri non tiene perché la LAMal da chiare disposizioni affinché siano tutti gli assicurati a usufruire degli sconti, essendo loro a finanziare i farmaci". A perderci sono gli assicurati che pagano i premi. "Una soluzione possibile sarebbe quella di dividere in due lo sconto tra i fornitori di prestazioni, quindi medici, ospedali e farmacie, da un lato, e i pazienti, dall’altro" propone Schneuwly. Così i fornitori di prestazioni continuerebbero ad essere motivati a negoziare sconti, ma questi potrebbero trarre beneficio, per metà, anche gli assicurati. Tuttavia, qui dovrebbe entrare in gioco la politica, in particolare quando si tratta dell’imposizione delle norme. Negli USA ci si è spinti ancora oltre rispetto alla Svizzera: qui Novartis è stata denunciata per aver effettuato pagamenti nascosti a farmacisti. Le tangenti erano camuffate da sconti e dovevano motivare i farmacisti a vendere il farmaco della Novartis Myfortic invece dei prodotti della concorrenza.

 

Ecco come si calcolano 200 milioni di franchi - Secondo una stima di comparis.ch ogni anno scompaiono circa 200 milioni di franchi in sconti sui medicinali fatti a medici, ospedali e farmacie. Questa cifra viene calcolata sulla base del fatturato dei farmaci obbligatoriamente a carico delle casse malati dello scorso anno, che è stato valutato con importi diversi da parte di casse malati e aziende farmaceutiche. Thomas B. Cueni, direttore di Interfarma, l’associazione delle imprese farmaceutiche, scrive in un blog: "In effetti il fatto che ci siano differenze tra i prezzi di acquisto e i prezzi di trasferimento spiega il motivo per cui secondo la statistica industriale il fatturato realizzato l’anno scorso con medicinali obbligatoriamente a carico delle casse malati è diminuito dello 0,1 per cento, mentre in base alle statistiche degli assicuratori malattia dovrebbe essere aumentato del 4 per cento".

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