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PRO JUVENTUTENon ci sono più le trasmissioni per bambini di una volta...

17.04.14 - 07:00
Malgrado le indiscutibili professionalità che ancora oggi si cimentano con programmi per ragazzi, qualcosa di quelle emozioni in un certo senso è forse andato perduto.
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Non ci sono più le trasmissioni per bambini di una volta...
Malgrado le indiscutibili professionalità che ancora oggi si cimentano con programmi per ragazzi, qualcosa di quelle emozioni in un certo senso è forse andato perduto.

Facciamo un quiz: chi si ricorda di "Minimondo" e di Leda Bronz? E di Silly Bertola, Giorgio Piffaretti, Adalberto Andreani, Piero Polato, Ora G, Vroum? Oppure ancora di Domino Superdomino, Bilzo Balzo (con il grande Michel Poletti) e di Daisy Lumini? Oppure ancora del grande, grandissimo Cappuccetto a pois (con il lupo più scalognato, dolce e divertente della storia dell'animazione per piccini)? Solo alcuni nomi (e ce ne sarebbero tanti altri, come quello della bravissima Maristella Polli, tanto per citarne uno) di persone e trasmissioni televisive che si sono prese cura dei bambini e dei giovani, dai più piccini ai più grandicelli.

E' vero: allora (sto parlando dei primi anni della TSI) non c'era molto. Non c'era il web e l'accesso alla televisione era ancora cosa non del tutto comune. Quello che mi piace ricordare di quel tempo è l'affetto e la gioia che circolava tra chi stava dall'altra parte dello schermo e chi di tanta bravura approfittava e grazie alla quale, anche, cresceva. Oggi è davvero più difficile fare l'animatore televisivo e radiofonico per bambini e giovani. Alcuni ci provano, e lo fanno con grande bravura (penso, ad esempio, a Linea rossa o a S-quot!).

Resta il fatto che, malgrado le indiscutibili professionalità che ancora oggi si cimentano con programmi per ragazzi, qualcosa di quelle emozioni in un certo senso è forse andato perduto…: la sensazione di condividere qualcosa di importante e divertente, tutti insieme. Bisognerebbe chiederlo ai ragazzi stessi, ma è innegabile che l'accresciuta disponibilità di programmi, siti, trasmissioni e app ha portato - accanto allo sviluppo di innumerevoli possibilità di "comunicare" – anche, forse, più solitudine e individualità.

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