La nuova iniziativa della Commissione nasce dall'analisi dettagliata della risposta inviata a Bruxelles dall'Italia in seguito alla prima lettera di messa in mora risalente al settembre 2013. Il nuovo documento che sta per essere mandato a Roma - a quanto si è appreso - solleva problemi in merito al mancato rispetto delle condizioni fissate dal permesso di operare e dei vincoli imposti dalla normativa europea per fare si che le installazioni industriali siano utilizzate in modo tale che non vi siano fenomeni di inquinamento significativi. Ma anche perché, in caso di inadempienza, l'operatore è tenuto a prendere immediatamente le misure necessarie a ripristinare una situazione 'legale' nel minor tempo possibile.
In relazione alla direttiva Seveso, Bruxelles prefigura poi la violazione dell'articolo 5, che prevede che il rapporto sulla sicurezza sia riesaminato, e se necessario aggiornato periodicamente, almeno ogni cinque anni; un processo avviato nel 2008 ma che non risulta ancora concluso.