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CANTONE"Sono drunkoressica, non riesco a smettere"

15.04.14 - 08:29
L'alcol sostituisce il pasto quotidiano. I rischi di una doppia patologia
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"Sono drunkoressica, non riesco a smettere"
L'alcol sostituisce il pasto quotidiano. I rischi di una doppia patologia

LUGANO - Sandra, 17 anni, nel periodo più bello della sua vita ha solo due nemici: lo specchio e il cibo. «Io voglio solo essere magra, accettata... accettarmi», questo il suo mantra giornaliero. La chiamano anoressia. Ora a minare le flebili membra della giovane è arrivato l’alcol. «Ho cominciato a bere un bicchiere di birra, o a volte di vino, invece di pranzare. Compenso in questo modo le calorie del cibo», ci dice con fredda lucidità. Tecnicamente è drunkoressia. «Ho letto di questa possibilità su internet, l’ho trovata cool. Provando questo metodo mi sento anche rilassata, dimentico le angosce che devo sopportare ogni giorno. A volte bastano pochi sorsi e sono ubriaca, mi accorgo che sto facendo una cosa sbagliata ma... non riesco a smettere. Ho bisogno di un aiuto medico», ha raccontato nell’intervista al quotidiano 20 minuti. Ma cos’è la drunkoressia? Chi colpisce? Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Vesna Tomissich, responsabile Disturbi del comportamento alimentare dell’Ospedale regionale di Mendrisio.

La drunkoressia è un nuovo disturbo alimentare?
“Non si tratta di una nuova patologia ma piuttosto di un comportamento che sarebbe da associare all’anoressia e alla bulimia”, ci dice la dottoressa Tomissich. “Chiaramente è un modo di fare dannoso che si può riscontrare nelle persone che hanno già un disturbo alimentare. In poche parole vuol dire astenersi dal cibo per poter bere alcol, sempre sulla base delle dinamiche psicologiche negative, disfunzionali, che conosciamo nel contesto di un disturbo alimentare”.
 
L’alcol per calmare e “ripulire”
“Questo bicchiere d’alcool può servire per calmare l’ansia, per quel senso di colpa del cibo. Nell’anoressia c’è la paura di mangiare per cui si tiene a bada l’agitazione anticipatoria del pasto o per l’ansietà di avere ingerito troppo cibo. Delle volte si beve solo per riuscire a espellere il cibo con il vomito. I liquidi aiutano, per esempio, le persone con la bulimia a rigettare il cibo”.
 
Dai 14 ai 18 anni, il periodo della fragilità
“Spesso ci si trova a disagio con il proprio corpo dai 14 ai 18 anni. Molte volte si è psicologicamente tormentati, in difficoltà, l’identità non è ancora strutturata e spesso ci sono dei trascorsi sfavorevoli che peggiorano la condizione psicologica. Poi la società, la moda, il fatto che la magrezza è ricercata, mettono ancora più in crisi questi giovani”.
 
L’ombra della depressione
“Se una ragazza ha già difficoltà con il cibo, con la drunkoressia può sviluppare una vera dipendenza da alcol. Per cui la difficoltà si rafforza. Effettivamente se noi come terapeuti abbiamo questo caso dobbiamo prima procedere a una disintossicazione dall’alcool e poi possiamo curare i disturbi alimentari. Queste persone sviluppano molto spesso la depressione, diventano ancora più ansiose, fino a cambiare il proprio carattere e raggiungono l’isolamento sociale.
 
Tutti gli organi vengono lesi
“Non esiste un organo che non viene leso da questo comportamento. A partire dal cervello fino ad arrivare alle ossa, dal cuore, ai reni, al fegato, con una doppia dipendenza si può sviluppare una cirrosi epatica, un epatopatia, i capelli si rovinano, la pelle pure. Anche i nervi potrebbero avere dei problemi e causare delle neuropatie, encefalopatie”.

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