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BELLINZONAGiovane agricoltore ticinese lancia la sfida a Facebook

15.04.14 - 07:27
Ecco il social network ‘nostrano’ creato dal sedicenne Massimo Balena: "Ho già 120 iscritti. E non passo gli indirizzi degli utenti alle compagnie pubblicitarie"
Foto D. Rotondo
Giovane agricoltore ticinese lancia la sfida a Facebook
Ecco il social network ‘nostrano’ creato dal sedicenne Massimo Balena: "Ho già 120 iscritti. E non passo gli indirizzi degli utenti alle compagnie pubblicitarie"

BELLINZONA - A 16 anni lancia la sfida a Facebook, creando un social network tutto ticinese. Lui è Massimo Balena di Bellinzona. Di professione fa l’apprendista agricoltore, a Bergün, nei Grigioni, ma coltiva anche un’innata passione per l’informatica. Massimo è il ‘papà’ di GoMax (nome che deriva dall’unione delle parole ‘Google’ e ‘Massimo’), una piattaforma gratuita che si sta lentamente facendo strada nella Svizzera italiana.

“Ho già 120 iscritti. Io non ho alcun guadagno. Contrariamente a quanto fanno quelli di Facebook, non passo gli indirizzi degli utenti alle compagnie pubblicitarie”. 
Massimo è un amante della natura, lavora nei campi, con gli animali, con i trattori. “È un mestiere duro, ma gratificante. Devo fare diversi sacrifici, perché Bergün dista quasi 150 chilometri da Bellinzona. Ho cinque giorni di libero al mese, torno in Ticino una volta ogni due settimane”. E nel tempo libero Massimo porta avanti il suo particolare interesse per la grande rete. “A scuola ho approfondito il tema dei social network, ho cercato di capire bene come funziona Facebook e i meccanismi pubblicitari che vi stanno dietro. A me non piace questo sistema, l’utente ha diritto alla sua privacy”.       

È su queste basi che nasce GoMax. Grazie a un programma predefinito, Massimo inizia a sviluppare il progetto nell’autunno del 2012. “È un social network che protegge soprattutto i giovanissimi. Perché ormai si sa che nei social network si iscrivono anche i ragazzini delle elementari. Tanto vale creare una piattaforma che sia più controllabile anche dai genitori e che non distribuisca in giro per il mondo i loro dati personali”. 

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