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AUSTRALIAAereo scomparso, sonar sott'acqua alla ricerca delle scatole nere

14.04.14 - 16:35
I segnali acustici dal fondale non arrivano più da sei giorni
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Aereo scomparso, sonar sott'acqua alla ricerca delle scatole nere
I segnali acustici dal fondale non arrivano più da sei giorni

SYDNEY - I segnali dal fondale non arrivano più. Ma anche grazie alla scoperta di una traccia di carburante nella zona delle ricerche, per ritrovare i resti dell'aereo Malaysia Airlines MH370 - scomparso l'8 marzo con 239 persone a bordo - è giunta l'ora di scendere nell'Oceano Indiano e sperare che il sonar subacqueo riesca nell'impresa di individuare le scatole nere finite a quattro chilometri e mezzo di profondità.

 

La decisione di interrompere i tentativi di captare i segnali acustici degli apparecchi che contengono i dati di volo - indispensabili per far luce sul mistero - è stata annunciata oggi da Angus Houston, il responsabile australiano delle ricerche.

 

"Non abbiamo rilevato nessun segnale da sei giorni. È ora di andare sott'acqua", ha dichiarato, aggiungendo che la nave "Ocean Shield" smetterà questa sera di cercare i "ping" acustici delle scatole nere, mentre inizierà la missione del "Bluefin-21" con il suo sonar.

 

Il veicolo subacqueo si immergerà per 20 ore, producendo una mappa tridimensionale del fondale oceanico. La prima missione coprirà una superficie di 40 chilometri quadrati. L'area è sempre quella a circa 2.200 chilometri da Perth (Australia), dove la settimana scorsa sono stati captati quattro segnali compatibili con quelli di una scatola nera.

 

La mancanza di nuovi "ping" dallo scorso martedì, si teme, potrebbe essere dovuta all'esaurimento delle batterie degli apparecchi: di regola durano circa un mese, e al momento di giorni ne sono passati 38. La traccia di carburante rilevata oggi a cinque chilometri e mezzo dalla zona delle ricerche deve ancora essere esaminata. Houston ha comunque fatto capire di non aspettarsi che sia una perdita di qualche nave; in attesa di conferme, il ritrovamento è interpretato al momento come un ennesimo indizio che il cerchio si sta stringendo.

 

Anche se le scatole nere dovessero venire individuate, tuttavia, la profondità dell'oceano in quel punto è al limite delle capacità tecniche di recupero. La scomparsa del volo MH370, partito da Kuala Lumpur alla volta di Pechino, è stata più volte definita "senza precedenti": dopo l'interruzione dei contatti con la torre di controllo, a causa dello spegnimento manuale dei sistemi di comunicazione, il Boeing ha virato più volte verso ovest e poi in direzione sud, volando per altre sette ore e terminando la sua corsa - lo si è capito da calcoli incrociati dei dati satellitari - nell'Oceano Indiano.

 

Le indagini sui passeggeri non hanno evidenziato nessun sospettato di terrorismo, e gli investigatori continuano a considerare l'ipotesi di un dirottamento da parte dei piloti come la più probabile.

 

Ats

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