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SVIZZERA"Anno intenso" per il Ministero pubblico della Confederazione

11.04.14 - 15:43
"Anno intenso" per il Ministero pubblico della Confederazione

BERNA - Il 2013 è stato un "anno intenso" per il Ministero pubblico della Confederazione (MPC): gravata da nuove competenze, la Procura federale è stata costretta a fissare priorità a livello operativo. Nel rapporto annuale presentato oggi alla stampa, si rileva come la pirateria informatica sia attualmente uno dei compiti più ardui del MPC.

 

"Oggi, dopo due anni quale Procuratore generale della Confederazione, traccio un bilancio intermedio positivo": "posso affermare che l'MPC è un'istituzione che funziona bene", ha rilevato Michael Lauber. La Procura federale ha potuto dedicarsi pienamente ai suoi compiti centrali, ossia al perseguimento penale e alla protezione dello Stato federale e della popolazione "anche grazie a una comunicazione aperta e accorta instaurata sia verso l'esterno sia all'interno".

 

L'anno in esame è trascorso "all'insegna della continuità e del consolidamento del Controllo operativo introdotto nel 2012, uno strumento che ha dato buona prova e che contribuisce in modo determinante ad aumentare l'efficienza della gestione delle procedure", ha aggiunto Lauber.

 

La lotta al cosiddetto "phishing" - la pratica mediante la quale i truffatori tentano di ottenere i dati delle loro vittime attraverso e-mail, SMS e siti internet fasulli o addirittura per telefono - ha costituito una vera e propria sfida per la Procura federale. Nel corso dell'anno i Cantoni hanno segnalato al MPC circa 150 casi riguardanti questo fenomeno, ma a causa della mancanza di risorse è stato possibile avviare solo due procedimenti "pilota".

 

Per quanto riguarda gli altri casi "si provvede, per quanto possibile, a vigilare sui relativi flussi di fondi e a risarcire" le vittime di questi attacchi informatici "con gli importi messi al sicuro", precisa la Procura federale nel rapporto.

 

Con l'entrata in vigore il primo maggio 2013 della revisione della Legge sulle borse, "il perseguimento penale e la valutazione del reato d'iniziati e della manipolazione dei corsi" sottostanno ora alla giurisdizione federale. L'MPC ha saputo prepararsi e "mettere in atto tempestivamente" queste nuove competenze. La lotta al riciclaggio di denaro continua ad essere uno dei principali compiti della Procura federale: 186 dei 367 delle inchieste penali pendenti nel 2013 riguardavano infatti casi di questo genere.

 

Dopo otto anni di indagini, il Ministero pubblico è riuscito ad esempio a chiudere il caso dei fondi neri costituiti in banche svizzere dalla società tedesca Siemens, settore comunicazioni. I procuratori federali sono anche riusciti a far condannare dal Tribunale penale federale (TPF) di Bellinzona un belga e cinque cittadini cechi per riciclaggio di denaro e altri reati commessi ai danni della Repubblica ceca dopo la privatizzazione della ex società mineraria MUS.

 

L'MPC ha anche allargato l'inchiesta penale contro il Capo dell'Organizzazione dei beneficiari di prestazioni presso l'Amministrazione federale delle contribuzioni (AFC) e contro ignoti per infedeltà nella gestione pubblica nel contesto del progetto INSIEME. Ha inoltre concluso la procedura preliminare contro uno specialista di banche dati del Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) per spionaggio politico, spionaggio economico e violazione del segreto d'ufficio.

 

Nel corso del 2013 la Procura federale ha sostenuto l'accusa in 8 procedimenti davanti al TPF: 21 dei 23 imputati implicati sono stati condannati, 2 sono stati assolti. Sono state inoltre condotte 9 procedure abbreviate dinanzi alla Corte federale bellinzonese: in 6 casi il TPF ha dato integralmente seguito al MPC nelle proprie sentenze, mentre 3 accuse sono state respinte.

 

Nell'anno in esame infine, sono state avviate 221 inchieste penali e 888 sono state chiuse. Inoltre, il MPC ha evaso 160 procedure di assistenza giudiziaria.

 

Ats

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