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BELLINZONAAlice: "Arlind ci sposeremo e tornerai da me"

11.04.14 - 07:18
La fidanzata racconta la loro storia d'amore e teme un gesto estremo
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Alice: "Arlind ci sposeremo e tornerai da me"
La fidanzata racconta la loro storia d'amore e teme un gesto estremo

BELLINZONA - Una storia d’amore appena sbocciata. Un delicato bocciolo inaridito da una decisione pesante, definitiva e per certi versi seccante. Arlind Lokaj deve lasciare la Svizzera, ma non solo. Il giovane lascia il suo amore, la sua ragazza Alice. Una storia nata così, come tante, durante una serata tra amici. "Era un venerdì sera, lui si è offerto di accompagnarmi in stazione ed è stato con me fino all’arrivo del treno... ci siamo baciati", con queste parole semplici Alice racconta l’inizio della sua vita con Arlind. "La domenica  successiva, il primo dicembre, siamo andati al cinema. Mi ha confessato di essersi preso una cotta per me ad agosto, la prima volta che ci siamo visti. Quel giorno ci siamo messi insieme e mi ha subito raccontato della sua situazione, del permesso. A me non interessava, ho capito subito che era una persona dal cuore d’oro".

Un colpo di fulmine che si è tramutato in una fitta al cuore lancinante dopo la decisione del Governo ticinese. "Arlind si trovava sul treno, stava andando dallo psicologo. Io stavo seguendo una lezione a scuola. Sono crollata. L’ho chiamato e lui mi ha detto: "Amore io sto bene, ormai me lo aspettavo". L’ho raggiunto dal dottore, guardandolo negli occhi ho capito che stava male. Si è sfogato , abbiamo pianto insieme. Adesso temo per la sua salute, ho paura che si faccia del male". Già, ma la legge è la legge, e la Giustizia metterà ciecamente a dura prova la storia dei due ragazzi tenendoli divisi da centinaia di chilometri. Ma la distanza non spaventa Alice, nemmeno il tempo: "Io sto ancora studiando, andrò da lui ogni volta che avrò la possibilità di pagarmi un biglietto. Quando finirò gli studi ci sposeremo e lo riporto in Ticino. Ho bisogno di lui e lui ha bisogno di me. È la mia vita e il mio futuro lo vedo solo con lui".

I politici e la loro motivazione - "Ho provato a scrivere ai Consiglieri di Stato, sapevo benissimo chi erano quelli che hanno votato sì all'espulsione. Vorrei diro loro solo un paio di cose. Dovrebbero provare a mettersi nei panni di una madre che vede partire per la seconda volta suo figlio. Dovrebbero mettersi nei panni di un giovane ragazzo al quale vengono infranti tutti i sogni per colpa di decisioni sbagliate. E la motivazione è assurda. Lo mandano in kosovo visto che ha abitato lì per diversi anni e si potrà riunire a sua sorella. Ma sua sorella non ha niente! Viene mantenuta da sua mamma dal Ticino con enormi sacrifici".

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