Cerca e trova immobili

CANTONEEspulsione Arlind, scoppia la polemica tra i politici

10.04.14 - 11:49
Gobbi: "Il popolo ha espresso un chiaro segnale lo scorso 9 febbraio". Savoia: "Palle! Non abbiamo votato se espellere un ragazzo che non ha fatto nulla di male"
None
Espulsione Arlind, scoppia la polemica tra i politici
Gobbi: "Il popolo ha espresso un chiaro segnale lo scorso 9 febbraio". Savoia: "Palle! Non abbiamo votato se espellere un ragazzo che non ha fatto nulla di male"

LUGANO - La decisione dell'espulsione di Arlind crea scaramucce tra i politici. La polemica è tutta giocata sulla rete, tra Facebook, Twitter e blog vari. Molte le critiche nei confronti di Norman Gobbi, che sul suo profilo ha così giustificato la decisione: "Rispetto la decisione presa a maggioranza dal governo - scrive il ministro delle Istituzioni -; decisione che è stata presa ponderando attentamente l'insieme degli elementi dei due casi, tenendo conto che si trattava di decidere sul futuro di due giovani. Senza entrare nel merito delle fattispecie, tengo a precisare che le situazioni dei due giovani non sono paragonabili. E ciò ha motivato delle decisioni diverse per i due ragazzi".

 

"Il diritto federale degli stranieri - prosegue Gobbi - limita in maniera importante il potere decisionale delle autorità cantonali. Il governo non dispone di un ampio potere di apprezzamento. Senza negare l'importanza degli aspetti umani in simili vicende, è tuttavia necessario rispettare la volontà del legislatore e quindi del popolo svizzero, che ha espresso un chiaro segnale anche lo scorso 9 febbraio".

 

A queste dichiarazioni arriva su Facebook la pronta replica di Sergio Savoia. "Gobbi giustifica con il voto del 9 febbraio l'espulsione di Arlind - scrive il coordinatore dei Verdi -. Palle! Il 9 febbraio non abbiamo votato se espellere un ragazzo che non ha fatto nulla di male. Gobbi si assuma la responsabilità delle sue decisioni. In merito al resto del Consiglio di Stato, escluso Bertoli unico coerente, Beltrosauro e Donna Laura avevano votato NO il 9 febbraio. E votano sì all'espulsione di un ragazzo. Deboli coi forti, forti coi deboli. Il popolo ticinese è capace di umanità. Più di quanto si possa dire per il nostro arrogante e debole governo...".

 

Savoia quindi aggiunge: "La legge si applica con fermezza per un ragazzo senza amici altolocati; per il FoxTown di Tarchini invece si interpreta, vero? Infine: vorrei vedere il medesimo machismo del governo nel difendere i ticinesi (Beltra: con le casse malati non fai tanto il duro vero?)".

 

Sulla presunta disparità di trattamento (Arlind e FoxTown), a sostenere le opinioni di Savoia, arriva pure un tweet di Massimiliano Ay (PC) "@normangobbi e per gli evasori fiscali e per il foxtown invece la legge non è uguale per tutti? Solidarietà ad Arlind!".

 

Sempre a Facebook, contro le dichiarazioni di Gobbi, affida i suoi pensieri anche Marina Carobbio: "C’è veramente qualcosa di assurdo in questa decisione, che avrebbe potuto e dovuto essere presa altrimenti, dando pure ad Arlind la possibilità di stare qui. - replica la consigliera nazionale (PS) -: Dopo 4 anni che vive nel nostro paese con sua mamma, dopo una situazione difficile che gli aveva permesso di poter tornare a stare con lei, deve tornarsene solo e a soli 17 anni in Kosovo. Ma nonostante questa decisione dobbiamo farci sentire e dire che non siamo d’accordo, che non ci stiamo con una politica che addirittura vuole impedire il ricongiungimento familiare, anche nel caso di un minorenne. 'E’ tuttavia necessario rispettare la volontà del legislatore e quindi del popolo svizzero, che ha espresso un chiaro segnale anche lo scorso 9 febbraio' ha scritto il consigliere di Stato Gobbi ieri su twitter in merito al caso di Arlind. E’ questo il segnale? Quello di separare un minorenne dalla sua famiglia e dai suoi affetti?".

 

Di parere opposto il Consigliere nazionale leghista Lorenzo Quadri: "Fa specie, ma nemmeno poi tanto, che sul caso Arlind i partiti storici, sinistra in primis, quelli che si riempiono la bocca con il rispetto delle regole, adesso predichino per la non applicazione di una sentenza del tram cresciuta in giudicato. Ma guarda un po',legalità a geometria variabile, con l'obiettivo, ovvio, di "dar contro" al capodipartimento leghista. Quanti ticinesi vengono colpiti da sentenze per loro dolorose? E i kompagni mica si mobilitano. O vuoi vedere che adesso le sentenze cresciute in giudicato si applicano solo ai "ticinesotti fessi" mentre per chi arriva da altre culture, in nome del politikamente korretto, si inventano altre regole?"

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE