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CANTONEVPOD: "Contro la politica populista e xenofoba"

10.04.14 - 10:22
Durante l'assemblea del sindacato espressa la preoccupazione per la disdetta del contratto collettivo cantonale dei servizi di assistenza e cura a domicilio e i precari "lasciati a casa" dalla Città di Lugano
VPOD: "Contro la politica populista e xenofoba"
Durante l'assemblea del sindacato espressa la preoccupazione per la disdetta del contratto collettivo cantonale dei servizi di assistenza e cura a domicilio e i precari "lasciati a casa" dalla Città di Lugano

BELLINZONA - L’assemblea del Sindacato VPOD Ticino ha espresso la propria preoccupazione per il clima politico attuale, caratterizzato - si legge in una nota odierna - "da un pericoloso populismo, da un’esecrabile xenofobia, da attacchi al servizio pubblico e da peggioramenti delle condizioni di lavoro".

 

Il Sindacato VPOD richiama tutte le forze sindacali e progressiste a lavorare assieme per spiegare ai lavoratori la "pochezza delle ricette della destra populista per affrontare i problemi economici e sociali". Il Sindacato VPOD Ticino invita quindi tutti i progressisti ad "unire le forze per combattere la causa maggiore del degrado del clima sociale e politico in Ticino e in Svizzera: il liberismo economico che domina il Governo svizzero, la maggioranza dei partiti politici svizzeri e delle facoltà di economia".

 

Per il Sindacato, "il laissez-faire, laissez-aller federale e cantonale" avrebbe accresciuto i problemi sul mercato del lavoro (con un’elevata concorrenza tra lavoratori, fomentata dai datori di lavoro, che fanno capo alla forte presenza di frontalieri, lavoratori distaccati e lavoratori indipendenti), sul mercato dell’alloggio e sul fronte ambientale.

 

Il Sindacato VPOD Ticino critica inoltre la politica finanziaria della maggioranza dei partiti, che avrebbe "lasciato peggiorare le finanze pubbliche cantonali" (-201 milioni Fr. nel preventivo 2013 e – 177 milioni nel preventivo 2014) e comunali (- 47 milioni nel preventivo 2013 e - 37 milioni Fr. nel preventivo 2014 a Lugano).

 

Il Sindacato VPOD, in alternativa alla "politica xenofoba, al neoliberismo e ai freni artificiali alla spesa, propone in alternativa":

- lo sviluppo di contratti collettivi di lavoro in tutti i settori, il salario minimo di 4'000 fr, una maggiore tutela dei diritti dei militanti sindacali, il diritto dei sindacalisti ad accedere ai posti di lavoro, la difesa di servizi pubblici di qualità accessibili a tutti;

- l’incoraggiamento degli alloggi a pigione accessibili, lo sviluppo dei trasporti pubblici e una pianificazione razionale dell’uso del territorio fatta a livello cantonale;

- misure per il riconoscimento delle lingue e delle culture straniere, per l’agevolazione della naturalizzazione e per favorire l’integrazione economica, sociale e culturale degli stranieri, che in Svizzera rappresentano il 23% della popolazione;

- una migliore organizzazione tra livello cantonale e comunale, una maggiore solidarietà finanziaria tra Comuni ricchi e Comuni bisognosi, una maggiore solidarietà fiscale dei contribuenti facoltosi.

 

Per la difesa del contratto collettivo di lavoro di SCuDo - L’assemblea del Sindacato VPOD Ticino ha espresso anche la propria preoccupazione per la disdetta del contratto collettivo cantonale dei servizi di assistenza e cura a domicilio CCL (COSACD), data per la fine del 2014 dal Servizio cure a domicilio del Luganese (SCuDo).

 

"SCuDo - spiega il sindacato - è un servizio molto importante per il Luganese e necessita di un funzionamento trasparente, democratico e socialmente responsabile. L’assemblea del Sindacato VPOD Ticino invita pertanto i delegati dei Comuni del Luganese e delle associazioni sociosanitarie facenti parte di SCuDo a revocare la disdetta del contratto collettivo e a democratizzare la gestione dell’Associazione".

 

"100 precari lasciati senza lavoro dalla Città di Lugano" - L’assemblea del Sindacato VPOD deplora infine che in totale 100 lavoratori precari alle dipendenze della Città di Lugano siano stati lasciati senza lavoro nel primo semestre 2014.

 

"Dopo i 26 precari lasciati a casa a fine 2013 - conclude il VPOD -, vi sono altre 70 persone precarie alle dipendenze di Lugano, che saranno senza lavoro di qui a fine giugno 2014. Secondo il Municipio sono contratti temporanei del programma 2012-2014 per il sostegno all'occupazione, che dovevano durare 6 mesi. In realtà vi sono stati casi con vari rinnovi che hanno protratto i contratti anche per tre anni, e questo per svolgere compiti di utilità pubblica. Al lato pratico vi saranno persone e famiglie in difficoltà".

 

A tal proposito il Sindacato VPOD sostiene e invita a firmare la petizione “Sì al reinserimento professionale dei disoccupati - No alla politica dei tagli!”.

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