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FRANCIARuanda: "Parigi complice del genocidio"

07.04.14 - 21:06
Il presidente del Ruanda, Paul Kagame, torna ad accusare Parigi di essersi resa complice dei terribili eventi del 1994. Balladur: "menzogne"
Foto d'archivio (Keystone)
Ruanda: "Parigi complice del genocidio"
Il presidente del Ruanda, Paul Kagame, torna ad accusare Parigi di essersi resa complice dei terribili eventi del 1994. Balladur: "menzogne"

PARIGI - La Francia "era coinvolta prima, durante e dopo il genocidio" in Ruanda. Vent'anni dopo la mattanza che fece quasi un milione di morti, la stragrande maggioranza di etnia tutsi, il presidente del Ruanda, Paul Kagame, torna ad accusare Parigi di essersi resa complice dei terribili eventi del 1994. E l'ambasciatore di Francia a Kigali è stato dichiarato "persona non grata" alle cerimonie in omaggio alle vittime. Kagame ha però parlato soprattutto di "rinnovamento", ricordando che metà dell'attuale popolazione ruandese è nata dopo il genocidio.

Le accuse sono "menzogne", ha reagito l'ex primo ministro francese Edouard Balladur, in carica tra il 1993 e il 1994, all'epoca della carneficina. "La Francia - ha detto Balladur - non solo non si è resa complice del genocidio, ma al contrario è il solo Paese ad aver organizzato un'operazione umanitaria per evitare un massacro generalizzato". Parigi, ha aggiunto "mise fine a tutti traffici d'armi" e "ritirò le truppe francesi".

L'odierna cerimonia per la commemorazione delle vittime si è svolta nello stadio Amahoro ("pace") davanti a 30.000 persone, alla presenza di otto capi di stato africani e di una trentina di delegazioni straniere. Pur senza nominarla direttamente, il presidente Kagame anche oggi ha accusato la Francia: "Nessun Paese è così potente - anche se lo pensa - da poter cambiare i fatti" ha detto in inglese, per poi aggiungere in francese: "Dopo tutto, i fatti sono cocciuti".

Nessun rappresentante di Parigi era dunque presente agli omaggi ufficiali. In precedenza era stata la ministra della Giustizia, Christiane Taubira, ad annullare il suo viaggio in Ruanda dopo una prima serie di accuse. Poi è stato l'ambasciatore di Francia a Kigali, Michel Flesh, a vedersi ritirare l'accredito. Un gesto che il ministero degli Esteri francese ha "deplorato", annunciando che tuttavia l'omaggio alle vittime si sarebbe tenuto all'interno delle ambasciate. "Abbiamo il dovere di fare tutto il possibile perché una tragedia del genere non si verifichi più", ha scritto l'Eliseo in un comunicato, "unendosi al popolo ruandese" nel ricordo delle vittime.

Le parole più forti sono venute dal segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, che inaugurando le cerimonie ufficiali ha parlato di "vergogna incancellabile" per l'Onu: "Avremmo potuto fare di più - ha detto - Avremmo dovuto fare di più. I caschi blu sono stati ritirati nel momento in cui c'era più bisogno di loro. In vent'anni, la vergogna non è cancellata". In mattinata Ban Ki-moon, insieme a Kagame e alla moglie, avevano acceso con una torcia la "fiamma del lutto" al memoriale del genocidio di Gisozi: resterà accesa per cento giorni per ricordare i cento giorni del massacro.

ats

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