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UNGHERIAI neonazi sfondano il 20%

07.04.14 - 18:53
Il leader Gabor Vona, 36 anni, sostiene ora di guidare il partito euroscettico "più forte dell'Ue"
Foto Keystone
I neonazi sfondano il 20%
Il leader Gabor Vona, 36 anni, sostiene ora di guidare il partito euroscettico "più forte dell'Ue"

BUDAPEST - Non solo il premier conservatore Viktor Orban, che anche questa volta controllerà i due terzi del Parlamento. Il partito antisemita e xenofobo di estrema destra Jobbik è in verità il grande vincitore delle elezioni politiche di ieri in Ungheria. Jobbik, che in ungherese significa 'i Migliori', è riuscito infatti a sfondare la soglia del 20%, ottenendo un milione di voti su 4,8 (il 20,5%) e accrescendo del 4% il risultato del 2010 (17%).

Il leader Gabor Vona, 36 anni, sostiene ora di guidare il partito euroscettico "più forte dell'Ue". Ma da Berlino, arrivano i primi seri moniti: il governo tedesco ha detto che in Europa non c'è spazio per l'antisemitismo.

 

Le ambizioni del giovane Vona, che sognava di andare al governo, non hanno limiti: anche nella giornata del trionfo, infatti, il leader ha detto di essere deluso: "Non siamo riusciti a impedire che la maggioranza di 2/3 andasse a Orban, e siamo rimasti terzi dietro l'Alleanza di sinistra che volevamo superare", ha detto. "Jobbik comunque - ha sottolineato il suo leader - è diventato il più forte partito euroscettico nell'Ue, e vorrà ottenere una presenza di peso nel futuro Parlamento europeo", eletto a maggio.

 

Vona vuole rinegoziare il trattato di adesione dell'Ungheria all'Ue, e costituire un gruppo forte di euroscettici con il Fronte nazionale francese e il Fpoe austriaco. Questi ultimi, però, non vogliano avere a che fare con il partito di estrema destra ungherese, rigettato come il greco Alba dorata: troppo nazisti per loro.

 

L'astio per l'Europa è stato espresso platealmente più volte: all'inizio della campagna elettorale in Ungheria, un deputato di Jobbik ha lanciato dalla finestra del Parlamento la bandiera europea, per esprimere teatralmente il rifiuto dell'Ue. In un'altra occasione lo stendardo europeo è stato addirittura bruciato. "Siamo per l'Europa delle nazioni", è il motto di Vona, che in questo caso ricalca quello di Viktor Orban.

 

Ma i due cavalli di battaglia principali di Jobbik sono antisemitismo e razzismo. Vogliono metter fine a quella che chiamano "criminalità tzigana", con campi chiusi e vigilati per i rom e con il restauro della pena capitale. Il piano di nazionalizzazioni che hanno in mente 'i Migliorì rovinerebbe l'economia secondo numerosi esperti, come verrebbe di fatto azzerato il sistema bancario a causa della cancellazione dei debiti, definiti"crediti usurai".

 

Secondo gli analisti, Jobbik è riuscito ad aumentare il suo consenso grazie ai delusi: di Fidesz come dei socialisti. E in molte circoscrizioni uninominali, sopratutto nell'Est del paese, dietro il candidato del partito di Orban sono arrivati secondi proprio i candidati dell'estrema destra, superando Alleanza democratica. Le proposte radicali e semplici di Jobbik accattivano molta gente, spiega Peter Kreko, dell'istituto Politica Capital. Ma è anche vero che Jobbik ha saputo giocare sull'antisemitismo latente degli ungheresi. Un deputato di Jobbik, l'anno scorso ha proposto di schedare gli ebrei del paese. Un altro ha dichiarato che "gli ungheresi sono vittime della cospirazione mondiale degli ebrei per colonizzare il nostro paese e rubare le sue risorse". "Non c'è spazio per estremismo e antisemitismo in Europa", ha detto chiaro e forte oggi il portavoce della cancelliera Angela Merkel, Steffen Seibert, a Berlino, commentando il risultato.

 

ats

 

 

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