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L'istituto di ricerca avrebbe sbagliato clamorosamente ad analizzare i dati
RIO DE JANEIRO - Clamoroso errore in un recente sondaggio brasiliano, secondo il quale per la maggioranza della popolazione gli abiti troppo corti usati dalle donne "giustificherebbero" gli stupri: la polemica presa di posizione sarebbe invece solo di una minoranza, il 26%, e non del 65% degli intervistati, come divulgato inizialmente, lo scorso 27 marzo.
La colossale svista sarebbe stata causata da un banale scambio dei grafici utilizzati nel sondaggio, condotto dall'Istituto di ricerca economica applicata (Ipea), organo del governo. Le scuse tardive sono però costate il posto a tre direttori dell'ente, oltre a mandare su tutte le furie la presidente della Repubblica, Dilma Rousseff. Quest'ultima si era infatti unita al coro delle polemiche per i risultati dello studio, sostenendo che la società brasiliana dovesse ancora "avanzare molto nella lotta alla violenza contro la donna".
Il sondaggio è stato condotto su 3.810 persone, tra maggio e giugno dell'anno scorso, in 212 città brasiliane.
Ats Ans
