Cerca e trova immobili

FITNESSKrav Maga, non chiamatela arte marziale

12.04.14 - 07:00
Nella disciplina inventata dalle forze armate israeliane bisogna essere forti, veloci, reattivi. E a volte bisogna colpire per primi
www.colourbox.com
Krav Maga, non chiamatela arte marziale
Nella disciplina inventata dalle forze armate israeliane bisogna essere forti, veloci, reattivi. E a volte bisogna colpire per primi

Non chiamatela arte marziale. L’obiettivo del Krav Maga, disciplina sviluppata dalle forze armate israeliane e diventata da un decennio a questa parte anche materia di “studio” da parte dei cosiddetti civili, vanta una sostanziale differenza con la boxe, il karate, il muay thai ed ogni altra forma di combattimento. Queste arti marziali, infatti, lasciano all’avversario la prima mossa, mentre il Krav Maga punta a neutralizzare l’aggressore o, in alternativa, ad offrire una via di fuga, nel più breve tempo possibile. Ecco perché sono consentiti colpi, come quelli agli occhi o ai genitali, che sono totalmente vietati nelle altre discipline.

L’atteggiamento anticipatorio rispetto all’aggressione dato da questa disciplina di sopravvivenza, però, nella vita quotidiana, può portare addirittura a problemi di tipo penale. Per questo motivo gli istruttori di Krav Maga sono solitamente molto esperti e suggeriscono alcuni colpi esclusivamente quando si verifichi un effettivo pericolo di vita. Il Krav Maga risulta comunque una disciplina affascinante, che punta ad aumentare la capacità di autocontrollo in situazioni di sommo stress come un’aggressione.

Per questa ragione, ad esempio, gli allenamenti vengono condotti in situazioni che tendono a mettere sotto pressione l’allievo: non è inusuale, ad esempio, che le lezioni si tengano bendati. Dal punto di vista atletico, poi, si punta ad aumentare velocità, resistenza, reattività e precisione. La prima fase dell’allenamento è di riscaldamento, poi si passa al potenziamento muscolare, in special modo di addominali, gambe, spalle e pettorali. Poi si passa alle tecniche di combattimento da strada, sulle quali, naturalmente, influiscono conoscenze provenienti dalle arti marziali. Infine si chiude con un circuito: l’allievo si mette al centro di un cerchio e viene attaccato a turno dagli altri compagni. 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE