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HOCKEYRégis Fuchs: "Mio figlio non verrebbe in LNA per giocare in quarta linea"

03.04.14 - 07:05
L'ex giocatore del Lugano ha parlato di suo figlio che il prossimo anno giocherà quasi certamente ad Ambrì
Keystone
Régis Fuchs: "Mio figlio non verrebbe in LNA per giocare in quarta linea"
L'ex giocatore del Lugano ha parlato di suo figlio che il prossimo anno giocherà quasi certamente ad Ambrì
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ROUYN-NORANDA - Nel futuro di Jason Fuchs, figlio di Régis ex giocatore del Lugano, ci sarà quasi certamente la LNA e più precisamente l’Ambrì. Cresciuto a La Chaux-de-Fonds, il 18enne ha deciso l'estate scorsa di tentare l'esperienza in QMJHL con i Rouyn-Noranda Huskies dove in questa stagione ha messo a bilancio 46 punti (15 reti) in 59 partite. L'attaccante degli Huskies, nonché speranza dell'hockey svizzero, è stato vittima circa due settimane fa di un serio infortunio a un dito che l'ha costretto a un intervento chirurgico. Il tutto per fortuna sembra risolto e tra una decina di giorni Jason potrà ritornare alle competizioni. Abbiamo discusso di lui con il padre Régis, in passato per otto stagioni giocatore del Lugano.

Régis, innanzitutto come sta tuo figlio?
“Ha avuto molta paura. Ha sentito un dolore fortissimo, il dito era tutto aperto oltre che cosparso di sangue. Appena però è arrivato in ospedale i medici ci hanno tranquillizzato assicurandoci che non si trattava di nulla di troppo grave”.

Come procede la convalescenza?
“Ora ha venti punti di sutura, dieci all’interno e altrettanti all’esterno. Li toglierà a fine settimana e poi bisognerà valutare se potrà riprendere subito con l’hockey o aspettare ancora un po’”.

Passando alle questioni tecniche, quali sono i punti di forza di Jason?
“I suoi punti di forza sono la visione del gioco, la tecnica e la velocità. Inoltre è molto abile nel gioco difensivo mettendosi spesso al servizio della squadra”.

Il suo futuro sarà, come si dice, ad Ambrì?
“Jason vuole prendersi un po’ di tempo per decidere sul proprio futuro e per valutare tutte le opzioni a sua disposizione".

La LNA credi sia la scelta giusta per il suo futuro?
“Sì, penso di sì. Tutto però dipenderà da cosa vorrà fare il club interessato ad acquistarlo. Se lo farà giocare in quarta linea con un ruolo molto difensivo credo che per lui sia meglio restare ancora un anno in America così da accumulare nuova esperienza”.

Quale sarebbe il suo ruolo ideale?
“Non si può pretendere che giochi subito al fianco degli stranieri perché non sarebbe il suo ruolo in quanto prima deve mettere in mostra le sue qualità. Io lo vedrei bene in seconda-terza linea e per lui questa soluzione sarebbe senza dubbio interessante".

Capitolo playoff: chi vedi favorito?
“È molto difficile da dire. Quando ho visto la prima partita del Ginevra disputata a Zurigo pensavo che fosse davvero la favorita. Con le due vittorie in gara-2 e gara-3 i Lions hanno però avuto una bella reazione e ora non è facile esprimersi. La vedo molto equilibrata anche nell’altra serie: il Friborgo martedì sera ha sicuramente ottenuto un successo importante dopo le difficoltà iniziali. Sarà una bella serie e domani (oggi per chi legge, ndr) mi aspetto una razione dal Kloten”.

Un commento infine sulle due ticinesi…
“Nella serie contro il Lugano, il Servette si è dimostrato una grande squadra e secondo me la squadra di Fischer ha fatto tutto ciò che era nelle sue possibilità. A mio avviso le Aquile avevano in squadra più giocatori in grado di fare la differenza. A Lugano però stanno lavorando bene soprattutto con i giovani e sarà una squadra da seguire nei prossimi anni”.

E l’Ambrì?
“A mio avviso l’Ambrì era forse già troppo contento di essersi qualificato per i playoff. In Leventina non si giocavano da diverso tempo i playoff e forse è mancata un po’ l’abitudine. Questo servirà per il futuro e spero che anche l’anno prossimo ci saranno due compagini ticinesi nelle prime otto”.

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