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ITALIARazzi si ispira alla Svizzera e chiede la riapertura delle "case chiuse"

31.03.14 - 16:49
La proposta di legge, de facto, è l’annullamento della legge Merlin. Potrebbe aiutare il processo di risanamento delle casse nazionali
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Razzi si ispira alla Svizzera e chiede la riapertura delle "case chiuse"
La proposta di legge, de facto, è l’annullamento della legge Merlin. Potrebbe aiutare il processo di risanamento delle casse nazionali

ROMA - Antonio Razzi, ex deputato dell’Italia dei Valori, ora Forza Italia, sale per l’ennesima volta alla ribalta delle cronache italiane.

 

Il senatore abruzzese, uno dei personaggi di maggior successo tra quelli imitati da Maurizio Crozza, dopo aver manifestato la sua stima per la ‘democrazia’ nordcoreana, si è cimentato ora in un disegno di legge che ha proposto al Senato. Ispirato, guarda caso, dalla sua "amata Svizzera", nelle cui fabbriche ha lavorato per 40 anni.

 

Il disegno di legge 1370 prevede, infatti, l’inserimento di una nuova figura professionale: l’operatore di assistenza sessuale. Razzi, insomma, vuole trasformare le prostitute in operatrici sessuali. Il motivo? Per “diminuire i disagi arrecati al flusso urbano del traffico”.

 

La proposta di legge, de facto, è l’annullamento della legge Merlin e la riapertura delle case chiuse, iniziativa che, come dice lo stesso senatore, potrebbe aiutare il processo di risanamento delle casse nazionali.

 

Il disegno di legge prevede albi professionali e l’obbligo di aprire una partita IVA. Tra gli altri obblighi dell’esercitante della professione vi è anche quello di conseguire un certificato di idoneità igienico-sanitario per il luogo dove verrà eseguito il lavoro.

 

“La presente proposta di legge – sottolinea il sen. Razzi – vuole regolamentare anche i luoghi di esercizio della prostituzione, con l’intento di eliminare l’adescamento in strada, ovvero in luogo pubblico, dei clienti, evitando ai cittadini di dover assistere e far assistere a propri familiari minorenni sgradevoli visioni notturne e diurne di prostitute vestite in maniera minima e volgare per adescare più facilmente la clientela che, se in automobile, crea anche un pericolo al regolare scorrimento del traffico”.

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