Uno studio svedese individua il disturbo da deficit dell’attenzione come causa di molti incidenti stradali
SOLNA - Pochi lo conoscono, ma più della metà degli incidenti stradali potrebbe essere causato dal disturbo da deficit dell’attenzione e da iperattività, ossia l’Adhd. Lo dimostra uno studio svedese compiuto da alcuni ricercatori del Karolinska Institute, che è stato di recente pubblicato dalla rivista scientifica JAMA Psychiatry. Per tre anni gli studiosi hanno analizzato i comportamenti stradali di 17mila persone di ambo i sessi compresi in un’età fra i 18 e i 46 anni.
I sintomi principali dell’Adhd sono costituiti dall’incapacità di focalizzare a lungo l’attenzione e dall’impulsività nelle reazioni, due caratteristiche che non vanno d’accordo con una guida sicura. Secondo gli autori i risultati dello studio hanno importanti implicazioni cliniche: senza volerli stigmatizzare, occorre avvertire questi pazienti che prendere la patente costituisce per loro e per gli altri un pericolo: finora nessuno aveva capito che una corretta informazione riguardo all’Adhd può migliorare la sicurezza stradale e utilizzare le corrette terapie può ridurre il rischio di incidenti in misura sorprendentemente radicale.
Un altro studio, questa volta pubblicato su Pnas e svolto dai ricercatori della Texas University di Austin, ha scoperto invece che una guida imprudente può scaturire dall’incapacità di tenere a freno l’iperattività cerebrale, non riuscendo quindi ad attivare i normali freni inibitori. Questa compromissione dei sistemi di controllo si verificherebbe anche in chi ha un disturbo bipolare, condizione in cui l’umore va incontro a continui alti e bassi, passando dalla depressione alla più sfrenata maniacalità.