Cerca e trova immobili
Nuovi studi dimostrano gli effetti benefici dello jogging sui processi cerebrali
ROMA - “Mens sana in corpore sano” era il motto con il quale i Romani esaltavano la forma fisica e il rispetto per il proprio corpo. A distanza di millenni, cambia la forma, ma la sostanza resta praticamente immutata. Il binomio resta più che attuale e oggi uno studio italiano mette un altro tassello nel confermare che l’esercizio fisico aiuta a mantenere più sano anche il cervello, migliorandone le prestazioni mnemoniche. In particolare è stato dimostrato che la corsa può addirittura bloccare il processo di invecchiamento celebrale in quanto stimolerebbe la produzione di nuove cellule staminali che andrebbero a sostituire quelle vecchie e malandate.
La scoperta proviene dai ricercatori dell’Istituto di biologia cellulare e neurobiologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibcn-Cnr) di Roma, pubblicato sulla rivista Stem Cells. Si tratta di una ricerca a suo modo rivoluzionaria, che ha scardinato un dogma della neurobiologia: finora si pensava che il declino della neurogenesi nell’età adulta fosse irreversibile. Lavorando su un modello murino con deficit neuronali e comportamentali, causati dalla mancanza di un freno proliferativo delle cellule staminali (il gene Btg1), si è constatato come nel cervello adulto l’esercizio fisico come la corsa blocchi il processo di invecchiamento e stimoli una massiccia produzione di nuove cellule staminali nervose nell’ippocampo, aumentando le prestazioni mnemoniche.
L’importanza di questa scoperta risiede anche nel fatto che vengono poste le basi per la realizzazione di altre ricerche mirate alla prevenzione dell’invecchiamento e della perdita di memoria. Grandi potenzialità, inoltre anche nel campo delle malattie neurodegenerative
