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INTERVISTAQuando l’automobile si trasforma in arte

15.03.14 - 08:38
L’artista milanese Federico B. Alliney, conosciuto per i lavori di scenografia del film Avatar, appena può dipinge automobili, meglio se Alfa Romeo. Ecco come nascono le sue opere, in mostra nel luganese fino alla fine di aprile.
Una delle opere di Alliney
Quando l’automobile si trasforma in arte
L’artista milanese Federico B. Alliney, conosciuto per i lavori di scenografia del film Avatar, appena può dipinge automobili, meglio se Alfa Romeo. Ecco come nascono le sue opere, in mostra nel luganese fino alla fine di aprile.

Non capita tutti i giorni di incontrare un artista che dipinga automobili. E quando abbiamo saputo che Federico Bozzano Alliney, artista di fama internazionale ben noto per i suoi dipinti a tema automobilistico, sarebbe arrivato a Lugano per in augurare la mostra "Moving Art", non ce lo siamo certo lasciati scappare. Le sue interpretazioni artistiche di automobili e corse sono note agli appassionati di motori sensibili all’arte, ma ai più l’artista milanese è noto per aver immaginato le scenografie del lungometraggio “Avatar” di James Cameron come pure le collaborazioni con Peter Jackson (regista de “Il Signore degli Anelli”) per i suoi “District 9” e “Gli amabili resti”. Ma, come dicevamo, appena può dipinge automobili. Così le sue opere saranno in mostra a partire da subito e fino al 30 aprile presso la Promocar Automobili SA di Agno, che per l’occasione ha organizzato venerdì sera un vernissage. Mostra che sarà ovviamente gratuita e aperta a tutti gli interessati. Per noi è stata l’occasione giusta per incontrare l’artista e chiedergli, per esempio, quando è nata la passione per i motori e in che modo si è sviluppata.

“Sono cresciuto a Monza a poche centinaia di metri dal famoso autodromo, fin da bambino ho avuto l'imprinting dell'auto, ne sentivo parlare dai grandi e ammiravo le loro auto quando erano sportive o presentavano aspetti estetici rilevanti o semplicemente curiosi. Ho una buona memoria visiva e ricordo bene i dettagli delle carrozzerie, la profondità dei colori, il borbottio dei motori, i fregi che allora erano cromati e quando i collezionisti, già allora, sollevavano i teloni dalle carrozzerie scintillanti di fronte allo stupore dei miei occhi di bambino.”

La passione per i motori da un lato, il lavoro artistico dall’altro. Quando si sono unite le due cose?

“Credo che da quando esiste l'auto essa sia stata oggetto di interpretazione artistica, io incominciai ad appassionarmi da ragazzo quando progettavo e costruivo modelli in scala o abbozzavo forme di fantasia. Più tardi, quando feci del disegno e della pittura la mia professione, iniziai a sviluppare la mia pittura dedicata a questo oggetto. Più recentemente ho deciso di dedicarmi in modo quasi esclusivo alla rappresentazione dell'automobile. Ritengo che in molti casi l’auto venga rappresentata in chiave illustrativa, la mia sfida oggi è invece quella di trattare questo soggetto in chiave artistica, di estrapolarne l’anima più profonda.”

Tra tutti i marchi al mondo, Alfa Romeo può sicuramente vantare un passato da far invidia a molti costruttori oggi più blasonati. Come mai lo predilige anche lei?

“Sono particolarmente affezionato a questo marchio, in parte perche in casa nostra ce ne sono sempre state in parte perche sono nato a Milano e fin da quando imparai a leggere mi entusiasmavo nel leggere la scritta “Milano" sotto l’emblema del biscion:, lo sentivo una parte del mio mondo, ero rapito quando, dall’ autostrada, vedevo l’insegna luminosa Rossa che campeggiava sopra la vecchia fabbrica Alfa Romeo di Arese. All'epoca il “Biscione” evocava in me la tradizione medievale dei draghi e dei cavalieri, una sorta di continuum temporale nella tradizione ultra millenaria Italiana. Tuttora mi capita di ravvisare dei particolari nelle Alfa Romeo, anche quelle da corsa, che ricordano gli stemmi usati all’epoca delle sfide nei tornei dei cavalieri. Gli stessi particolari estetici costruttivi possono far risalire la fantasia a una tradizione Millenaria. Ritengo che l'Alfa Romeo abbia un fortissimo carattere, gli stessi colori tradizionali, il rosso sangue ad esempio , riportano ad una dimensione che va oltre la meccanica, qualcosa che ha più a che fare con l'umanità, con il sentimento, il suono del motore, così gutturale, è la vibrazione del tormento e dell'estasi. Ho comunque sviluppato soggetti ritraendo anche automobili di altri costruttori cercando di capire e di estrapolare da ognuna la sua vera essenza.”

E quando non dipinge, Federico B. Aliney come vive il mondo dell’automobile?

“Questo , come dice lei, è un mondo e posso viverlo in molti modi. Posso guidare un auto, guardarla, studiare i libri o dei progetti che la riguardano, mi piace a volte fare l' “Indiana Jones” andando a cercare esemplari dimenticati in vecchie officine o fienili (una volta ho trovato una Isotta Fraschini murata in tempo di guerra in una cantina), vedere mostre, musei o dedicarmi ad esse in modo creativo facendone oggetto di opere artistiche o realizzando bozzetti di fantasia, realizzare films o dedicare ad essa scritti. Non dimentico che dietro e sopra ogni auto ci sono gli uomini, nel caso di auto storiche uomini del passato che con la loro volontà ed arguzia ( allora i mezzi erano assai ridotti), riuscivano a creare meccaniche e forme che ancora oggi ci riempiono di ammirazione. Ad essi è diretta la mia ricerca futura cercando l'anello di congiunzione tra uomo e macchina in chiave emotiva.”

Qual'è l'auto più bella da dipingere? Quale invece quella che ancora sogna di dipingere e non ha ancora dipinto?

“Credo che non ci sia un auto più bella da dipingere ma ci sia la sfida di trovare per ognuna la sua forma interpretativa migliore nella miriade di variabili possibili.

Lei rappresenta artisticamente le automobile. Ma l’automobile, intesa come oggetto di design, può essa stessa essere arte? Una domanda su cui molto spesso di è dibatutto

“Certamente lo è, direi che l’auto presa nella sua complessità di oggetto meccanico funzionante, performante, ma anche estetico e “abitativo” è un esempio lampante di arte applicata. Recentemente ho progettato e sto definendo un evento museale che si propone di mettere in mostra gli aspetti artistici del Design dell’Auto, della mostra faranno parte i disegni, gli oggetti, i modelli che hanno fatto parte del processo, inoltre le auto, con l’aggiunta di alcuni miei lavori realizzati esplicitamente.”

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