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SUPSINessuno ci può dire ciò che dobbiamo essere

25.02.14 - 07:00
A colloquio con uno studente del Dipartimento tecnologie innovative
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Nessuno ci può dire ciò che dobbiamo essere
A colloquio con uno studente del Dipartimento tecnologie innovative

Chi sei?
"Sono Michele Alberti, ho 22 anni e abito a Cadro".

Studente Bachelor in? 
"Ingegneria informatica, terzo anno".

Hobby? 
"Nel tempo libero pratico diversi sport estremi come ad esempio il bungee jumping. Inoltre, quando gli impegni scolastici me lo permettono, faccio il maestro di “snow” per lo sci club Sasso Grande. L’insegnamento è una delle mie passioni in quanto mi dà grandi soddisfazioni, soprattutto quando ci sono dei miglioramenti visibili tra i giovani ragazzi".

Lavoro dei sogni da bambino? 
"Fin da bambino sognavo di diventare uno sviluppatore di videogiochi. Potrebbe sembrare una di quelle cose che “quando crescerai cambierai idea”, ma per me non è stato così. Infatti, grazie agli studi intrapresi, il mio sogno si sta pian piano realizzando. Perciò “da grande”, sebbene possa sembrare ambizioso, vorrei lavorare per una tra le case videoludiche più famose: la Blizzard Entertainment".

Libro sul comodino? 
"Il romanzo fantasy “A song of ice and fire” di George R.R. Martin".

Il tuo sogno nel cassetto? 
"Fare scuba diving in un’isola tropicale. È una cosa che voglio fare da tempo ma finora non ne ho avuto la possibilità".

Il tuo slogan di vita?
“Nessuno ci può dire ciò che dobbiamo essere”.

A cosa non rinunceresti mai? 
"Allo sport. Mi piace praticare quasi qualsiasi sport: è un ottimo modo per rilassarsi e distrarsi dallo stress quotidiano".

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