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LOCARNOSold out per Massimo Ranieri

20.02.14 - 10:39
Tutto esaurito per "Viviani varietà", in scena al Teatro di Locarno martedì 25 e mercoledì 26 febbraio
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Sold out per Massimo Ranieri
Tutto esaurito per "Viviani varietà", in scena al Teatro di Locarno martedì 25 e mercoledì 26 febbraio

LOCARNO - Tutto esaurito al Teatro di Locarno per l’arrivo di Massimo Ranieri, che presenta “Viviani varietà” di Vittorio Viviani per la regia di Maurizio Scaparro le sere di martedì 25 e mercoledì 26 febbraio.

 

Lo spettacolo prende spunto dal viaggio del ’29 per raccontare vita e teatro del drammaturgo e attore napoletano, ma anche il più ampio ambiente della Napoli del primo Novecento, terra dalle mille contraddizioni e dal grande patrimonio culturale e umano. Il tutto condito da un magnetico e magistrale Massimo Ranieri.

 

L’appuntamento è per le 20.30 al Teatro di Locarno che ha registrato il sold out già da qualche giorno. Il palcoscenico, trasformato nel ponte dell’imponente transatlantico, trasporta gli spettatori/viaggiatori nelle atmosfere calde e colorate del Varietà, variante napoletana di quel Caffè Chantant che viveva nei primi decenni del Novecento il suo periodo aureo.

 

La messinscena, immaginata come prova dello spettacolo che Viviani portava agli italiani in Argentina, raccoglie commedie, poesie, corrispondenze e testimonianze curate dal nipote Giuliano Longone Viviani. Ne viene fuori un racconto di parole e musica che alterna canzoni e siparietti performativi, registri espressivi comici e melanconici, divertenti e riflessivi. A orchestrare le vivaci prestazioni degli attori c’è un energico Ranieri/Viviani, capocomico regista e interprete del suo teatro. Lo vediamo coordinare la gara canora degli interpreti, mentre cerca di placare il narcisismo delle vedettes o il candido esibizionismo dell’“acquaiolo”, ingaggiato a bordo del piroscafo Duilio. L’ensemble degli attori si distingue per affiatamento e vitalità, crea un vivace e colorito mosaico le cui tessere sono ben distinte nella loro coralità. Protagoniste della messinscena sono le musiche e i canti elaborati dal maestro Pasquale Scialò, che coinvolgono gli spettatori in un’atmosfera da festa popolare.

 

I sovra titoli in italiano aiutano gli spettatori a comprendere un serrato dialetto napoletano, la musica, suonata dal vivo da un quintetto situato sotto il proscenio, accende l’atmosfera con canzoni celeberrime come “Bambenella”, “L'emigrante” e ”Piedigrotta”. E tra una canzone e l’altra si parla d’amore, di miseria, d’immigrazione e del destino, della crisi dell’arte scenica e del precipitoso avvento del cinematografico; si attendono notizie dal telegrafo, oggetto feticcio dell’ascesa della tecnologia, utile persino in caso di naufragio. Momento simbolico della messinscena è il passaggio dell’equatore, spartiacque di due mondi, avvertito come potenza misteriosa e oscura che si cerca di esorcizzare con il canto e il buon umore. Come già comunicato, l’incontro previsto alle 18.00 di mercoledì 26 febbraio tra Massimo Ranieri e il pubblico, non avrà luogo a causa dell’impossibilità dell’artista a partecipare.

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