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PRIME IMPRESSIONI - ESCLUSIVAVW Golf R – Scaldare gli animi a -40°C

24.01.14 - 19:23
Il nostro primo contatto con la nuova Golf R è avvenuto in Lapponia, al confine con il circolo polare artico. Dove ci si diverte nonostante il sole d’inverno non splenda quasi mai e le temperature stiano ben sotto lo zero.
Volkswagen
VW Golf R – Scaldare gli animi a -40°C
Il nostro primo contatto con la nuova Golf R è avvenuto in Lapponia, al confine con il circolo polare artico. Dove ci si diverte nonostante il sole d’inverno non splenda quasi mai e le temperature stiano ben sotto lo zero.

DA UN ESTREMO ALL’ALTRO - V’è l’abitudine di viaggiare nel Sud dell’Europa durante i mesi più freddi dell’anno, quando qualche nuova automobile pronta al debutto commerciale deve essere provata. Temperature decisamente più miti, nessun rischio di ghiaccio o neve e quindi la possibilità di guidare con pneumatici estivi. Quando però si prende una aereo che punta verso il profondo Nord, in questo caso la Lapponia, non si può essere meno contenti. Specialmente se sai che ad attenderti ci sono neve e ghiaccio in abbondanza, temperature come le nostre estive ma con il “meno” davanti e gomme chiodate con le quali divertirsi su di un lago ghiacciato. Se poi ci aggiungi una trazione integrale “giusta” ottieni una combinazione molto pericolosa, che ti fa ritornare come un bambino un po’ cresciuto che passa le ore a giocare, e l’unico modo in cui puoi  farlo smettere è costringerlo, ovvero: portargli via il giocattolo. Sorrido però se penso che all’epilogo di questa giornata mi ci abbia portato una Golf R, poiché ho sempre fatto di tutto pur di non guidare la precedente generazione, divertente quanto una massiccia dose di Valium. Soporifera, insomma. Ma la settima generazione è diversa. Di tutt’altra pasta.

PIÙ SAPORE - Sono bastati pochi metri in uno dei tanti circuiti ricavati da questo grande lago ghiacciato per capirlo. Innanzitutto si può disinserire completamente l’elettronica, il che non è mai un male. Basti pensare che sulla GTI non si poteva, e appunto: la GTI – Performance, ovviamente - ci è piaciuta talmente tanto da averla eletta una delle migliori 10 auto provate nel 2013 e dichiarato che dopo un apparentemente interminabile oblio poteva finalmente meritarsi l’attenzione di qualche appassionato della guida con la g maiuscola. Incredibile ma vero. Alla base di tutto ciò sta poi lo stranoto pianale modulare MQB, il quale è stato capace di rendere ottimo ciò che già c’era di buono, e non solo per Volkswagen. Ne hanno beneficiato tutti, da Seat fino ad Audi passando per Skoda. E già che si parla di Audi, anche l’attuale Golf VII R è tecnicamente molto vicina alla S3. Una notizia rassicurante, perché nonostante gli ingredienti smembrassero i medesimi (un potente 2 litri turbo TSI e trazione integrale Haldex) evidentemente dev’esserci stato un cuoco il quale è stato in grado di dar loro un sapore diverso. Più coinvolgente, entusiasmante, primo per il sound che fuoriesce dallo scarico e secondo perché il nuovo pianale citato pocanzi è di natura propenso ad una guida dinamica e coinvolgente al punto giusto, compromesso più flessibile rispetto al passato tra piacere di guida e sicurezza. D’obbligo, a questo punto, optare per un cambio manuale, altro fattore fondamentale.

LA PROVA - Dicevamo che sono bastati pochi metri in uno dei tanti circuiti ricavati da questo grande lago ghiacciato per capirlo, poiché alla prima curva affondiamo l’acceleratore e cosa succede? Sottosterzo? Nein! Il posteriore parte subito per la tangente, attuiamo qualche correzione con sterzo e acceleratore per trovare l’angolo giusto, ed ecco che la “R” si lascia accompagnare in un sovrasterzo perfettamente equilibrato tra una curva e l’altra, giocando abilmente con i trasferimenti di carico, con inerzia e agilità secondo le aspettative. Così, guardando i cinque chilometri del circuito sempre dai finestrini laterali che sempre più si riempiono di neve, ci sembra quasi assurdo di essere su una Volkswagen. No, non è un sogno, è tutto vero! L’unica cosa non “vera” è il sound nella modalità race, che seppur artificiale ha un timbro autentico nonostante l’inconsueta tonalità da cinque cilindri, che inevitabilmente ti ricorda di più le Audi dei tempi che furono più che ad un’auto del popolo. Ma non fa niente, a noi piace così. Per capire come effettivamente “lavori” la trazione integrale ci siamo diretti verso la prova del nove: un anello ghiacciato il cui diametro interno misura 100 metri. Dentro la terza, decisi sull’acceleratore, e via a percorrere qualche giro in sequenza senza interruzione. Il risultato? In questa condizione l’angolo di derapata della R può anche essere influenzato unicamente con una minore o maggiore pressione sull’acceleratore, ergo funziona proprio come un’integrale dovrebbe funzionare. Mica male, questi nuovi aggiornamenti della quinta generazione del tanto criticato Haldex…

ALLA SOGLIA DEI “300” - Di potenza da spartire ce n’è chiaramente tanta, visto che il due litri adesso eroga nientemeno che 300 cavalli e 380 Newtonmetri di coppia. La trazione integrale gioca quindi un ruolo fondamentale, non da ultimo perché le permette di scattare da 0 a 100 km/h in appena 4,9 secondi con il cambio DSG - 5,1 con il cambio manuale, che consigliamo se siete alla ricerca di maggior piacere di guida. In soldoni significa che i 45 chili di peso in meno (ora è sotto la soglia dei 5 kg/cv) e i 35 cavalli aggiuntivi l’hanno resa più veloce di oltre mezzo secondo, oltre che più economa nei consumi: con il cambio DSG sono stati omologati appena 6,9 L/100 km contro i precedenti 8,4, quindi sempre 1 litro e mezzo in meno. Che poi a “giocare” nel ghiaccio se ne consumino anche 30 ogni 100 chilometri poco importa: è tutto lecito, quando qualcosa ci fa godere, ed è stato questo il caso della Golf R. Chiaramente andrebbe provata anche su strada, cosa che faremo sicuramente nel corso dell’anno, per capire se i 49'340 franchi richiesti sono ben spesi. Ma anche solo con questa esperienza sul ghiaccio vi diremmo di si. Tanto la Lapponia non è poi così lontana, e tornarci montando quattro gomme chiodate per divertirsi su un lago ghiacciato lo si potrà sempre fare. L’inverno è ancora lungo…

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