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CANTONE"Still Life", natura morta e anime salve

27.12.13 - 09:29
Da ieri nelle sale cinematografiche ticinesi il secondo film diretto da Uberto Pasolini. Nel ruolo del protagonista, Eddie Marsan
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"Still Life", natura morta e anime salve
Da ieri nelle sale cinematografiche ticinesi il secondo film diretto da Uberto Pasolini. Nel ruolo del protagonista, Eddie Marsan

TICINO - John May è un impiegato comunale di un quartiere londinese. Non è però come tutti gli altri: solitario, meticoloso e metodico, John è un funzionario incaricato di trovare i parenti di coloro morti in solitudine… Le ricerche sono lunghe, estenuanti, e i rapporti tra il caro estinto e i consanguinei non sono sempre dei più brillanti. Nel corso delle cerimonie funebri, accade spesso che John May sia l’unico ad accompagnare il defunto nel suo ultimo viaggio, sulle note di brani scelti scrupolosamente… La crisi economica si fa sentire e i “rami secchi - secondo il suo superiore - vanno eliminati”… Così John, d’un tratto, dopo ventidue anni di accurato servizio, viene licenziato… Ma c’è ancora un caso che vuole portare a termine, quello di Billy Stoke, che lo porterà ad aprirsi, per la prima volta, alla vita…

Una pellicola ammaliante, che analizza, senza sconti, l’indifferenza dell’essere umano... Uno dei tanti sintomi, forse, di una società alla deriva…

Nella fotografia, nella pittura, “Still Life” esprime staticità… Il termine viene utilizzato per descrivere le opere in cui vengono ritratti oggetti inanimati, la natura morta: “Lo si può interpretare in questo modo, certo… Ma anche in un altro direi, che ruota attorno al concetto che, in qualche modo, ancora c’è vita…”, mi spiega Uberto Pasolini, che dopo avere prodotto un numero indefinito di film, tra cui “Full Monty – Squattrinati organizzati” (di Peter Cattaneo, Gb, 1997), è al suo secondo lavoro da regista.

La pellicola (premio miglior regia alla 70esima Mostra di Venezia nella categoria Orizzonti) si ispira a persone e a fatti reali: “Un paio di anni fa, mi trovai a leggere un’intervista rilasciata da uno di questi impiegati comunali… Lo cercai, e anch’io, a mia volta, lo intervistai… Poi, ne conobbi altri, e altri ancora… Durante il giorno li seguivo e, istante dopo istante,  con il dovuto rispetto, tentavo di introdurmi in quelle che furono le vite dei defunti…”, continua.

John May è un tipo solo e solitario, premuroso, metodico: “Nei tratti del carattere di John ci sono anche i miei, non soltanto quelli di coloro con cui ho avuto modo di entrare in contatto…”, ammette Pasolini. “Dal momento in cui ho divorziato (la sua ex moglie è la compositrice britannica Rachel Portman, premio Oscar per la migliore colonna sonora di “Emma”, Usa/Gb 1996, nonché autrice delle musiche di “Still Life”, ndr), malgrado una piena vita sociale, quando torno a casa mi ritrovo a fare i conti con la solitudine… E non nascondo che, anch’io come John, ho le mie abitudini… Un po’ come tutti, in fondo…”.

A vestire i panni del protagonista è uno straordinario Eddie Marsan, che per la prima volta recita in un ruolo primario: “Io ed Eddie ci conosciamo da tempo… Ci incontrammo sul set de “I vestiti nuovi dell’imperatore” (Italia/Gb/Germania, 2001)… Mentre scrivevo la sceneggiatura di “Still Life” pensavo a lui e a nessun altro, come se davanti ai miei occhi ci fosse soltanto una sua fotografia…”.

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