ITALIAI Negrita ci provano senza attaccare la spina

MILANO – Nel 2014 i Negrita festeggeranno vent’anni di carriera spesa a cercare una via italiana al rock melodico. Un percorso iniziato nel 1994 con un album omonimo e poi continuato attraverso altri sette dischi in studio, due raccolte e migliaia di concerti in giro per l’Italia e l’Europa. Il tutto all’insegna di una parola: coerenza. Sì, perché la band nativa di Arezzo, capitanata dal gigante Pao, non si è mai allontanata dal rock, tastando tutti i suoi diversi sapori, da quello duro e puro degli anni ’90 a quello “piratesco” degli ultimi dischi, nel quale le chitarre si mescolano ai fiati in atmosfere decisamente latine. Al centro di tutto, però, c’è sempre stata la melodia: ritornelli orecchiabili e motivi immediatamente riconoscibili hanno reso i Negrita una delle band più apprezzate del panorama rock italiano.

A Milano adesso tornano per proseguire un progetto ambizioso. Dopo il “Dannato Vivere Tour” del 2012, in quest’anno il gruppo toscano si è imbarcato nel sua prima tourné acustica, l’“Unplugged Tour 2013”, che ha riscosso parecchio successo nei teatri della penisola, per un totale di oltre trenta date da febbraio ad aprile. Concerti nei quali Pao e soci – Drigo e Mac, più una serie di turnisti di prim’ordine – si sono presentati al pubblico con un’inedita veste sonora per i propri brani, spogliati della potenza delle chitarre elettriche per abbracciare l’intimità e l’immediatezza del suono acustico.

Lunedì 21 ottobre, al Teatro Nazionale, l’“Unplugged Tour” riprende la sua marcia, ma senza il bassista Franco Li Causi, che a giugno ha deciso di abbandonare il gruppo per dedicarsi ad altri progetti. Sta a voi giudicare se i Negrita abbiano conservato o meno il loro carisma sul palco e la magia delle loro canzoni.