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LUGANOOcchi puntati sulla BCE e sull'Italia

03.05.13 - 10:32
Il punto sul mercato azionario in area Euro
Foto Keystone
Occhi puntati sulla BCE e sull'Italia
Il punto sul mercato azionario in area Euro

LUGANO - La settimana si è conclusa in maniera decisamente positiva, con l’indice MSCI EMU (European Economic and Monetary Union) che ha registrato una performance positiva del +3.5% e con i settori quali l’automobilistico, le materie prime, l’IT, le industriali, l’energia e il finanziario in primo piano.

Gli investitori hanno preso nota dei dati macro europei poco entusiasmanti (PMI ed IFO), che sono stati considerati piuttosto nell’ottica di un’accresciuta probabilità di taglio dei tassi di riferimento da parte della Banca Centrale Europea. È peraltro importante considerare il meccanismo di trasmissione verso le imprese, ed in quest’ambito, lo stesso ultimo sondaggio di aprile della BCE, rivelava un miglioramento nelle condizioni di concessione del credito, ciò che appare incoraggiante.

 

Oltre a qualche dato macro americano più favorevole (quali le richieste di sussidi per la disoccupazione), ad offrire un certo supporto ai listini è stata l’evoluzione nella vicina penisola italiana, con la situazione politica che appare meno caotica che in precedenza. La scelta di riconfermare Napolitano per un nuovo mandato in qualità di Presidente è stata vista come una via per scardinare lo stallo in atto, un segnale di stabilità e continuità. Del resto anche il successivo incarico offerto ad Enrico Letta (nuovo leader del PD, dopo le dimissioni di Bersani) di formare un nuovo Governo, è stato ben recepito dal mercato e si attendono decisioni in tempi piuttosto rapidi.

A livello delle singole società, la pubblicazione degli utili sta entrando nella fase cruciale e dovrebbe rappresentare l’elemento discriminante principale, con il differenziale di performance tra vincitori e vinti a farsi maggiormente evidente, anche all’interno dello stesso settore.

 

Tra i titoli maggiormente in evidenza, menzioniamo Peugeot (fatturato ok), Basf (soprattutto grazie alle attività agri), l’industriale Kone (trainato dalla Cina) e la società di servizi professionali Randstad, a fronte di un outlook 2013 positivo. In controtendenza si sono invece mossi Philips (presente nella nostra Buy List, che subisce la debolezza negli ordinativi US Healthcare; situazione che dovrebbe migliorare nel secondo semestre), Heineken (pesa l’esposizione sopra la media in Europa) e Santander (Spagna ma anche Brasile sotto tono), i cui risultati sono apparsi al disotto delle attese, mentre il telecom KPN era sotto pressione a seguito dell’aumento di capitale.

Le aspettative bottom up di crescita sugli eps europei sono vicine al +6% per l’anno in corso, ma appaiono ancora passibili di revisioni al ribasso, tenuto conto della tendenza di diversi indicatori precursori (PMI in primis). La crescita sui dividendi è dal canto suo attesa attorno al +5% ed appare meno suscettibile di revisioni, in considerazione del basso payout ratio e di un’indebitamento societario che si è ridotto in questi ultimi anni e che consente ai managers una maggiore flessibilità finanziaria.

 

Monitoriamo da vicino la situazione, ma per il momento non modifichiamo la nostra allocazione strategica, in considerazione anche delle politiche espansive monetarie delle banche centrali.

 

 

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